Sonos contro Google: finalmente abbiamo il verdetto sulla violazione di ben 5 brevetti, ecco la vicenda

Arriva la condanna nei confronti di Google. Il gigante della Big Tech è infatti stato condannato dalla ITC, agenzia federale degli Stati Uniti International Trade Commission, per aver violato cinque diverse brevetti di proprietà della Sonos.

Google, Sonos, 9/1/2022 - Computermagazine.it
Google, Sonos, 9/1/2022 – Computermagazine.it

Si tratta nel dettaglio, come riferisce Dday.it, di brevetti riguardanti gli altoparlanti intelligenti, e a seguito della decisione dell’ITC ha vietato a Big G l’importazione e la vendita di alcuni lettori e controller audio, nonché dei loro componenti e dei prodotti che prevedono appunto l’utilizzo dei brevetti violati. L’accusa di Sonos è scattata nel 2020, e secondo la stessa azienda, Google ha “carpito” tecnologie proprietarie a partire dal 2013 per realizzare la gamma di altoparlanti presenti in Google Home, Nest e anche negli smartphone Pixel, top di gamma di Big G.

Google, Sonos, 9/1/2022 - Computermagazine.it
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GOOGLE CONDANNATA DALL’ITC PER AVER VIOLATO 5 BREVETTI DI SONOS: ECCO COSA SUCCEDE ORA

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Nel dettaglio i cinque brevetti che Google avrebbe sottratto riguardano la sincronizzazione di più dispositivi su una rete e la loro configurazione iniziale, nonché la capacità di regolare il volume di più dispositivi contemporaneamente sulla stessa rete. A questo punto bisognerà capire quali effetti avrà questa sentenza sulle vendite dei prodotti di Google, in ogni caso la stessa multinazionale ha fatto sapere, parlando con il portale The Verge, che “l’International Trade Commission ha già approvato i workaround di Google per ciascuno dei cinque brevetti”. In poche parole Google ha già introdotto delle soluzioni alternative ai brevetti “rubati” a Sonos, di modo da poter continuare a vendere i prodotti incriminati e a far funzionare gli stessi. Google ci ha tenuto anche a precisare che sui clienti non vi sarà alcuna ricaduta in quanto non vi sarà alcuna interruzione dei servizi dopo la sentenza (attiva dal 6 gennaio scorso).

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Inoltre, Google ha 60 giorni di tempo per implementare le modifiche prima che il divieto entri effettivamente in vigore. Big G è uscita allo scoperto anche attraverso un post sul blog della Nest Community, in cui ha fatto sapere che “a causa di una recente sentenza legale sta apportando alcune modifiche al modo in cui si impostano i dispositivi e al modo in cui la funzionalità Speaker Group opererà in futuro”. Poi ha aggiunto: “la maggior parte dei gruppi di altoparlanti dovrebbe continuare a funzionare come previsto, a meno che non si abbia un gruppo di altoparlanti contenente altre marche di dispositivi basati su Cast, come JBL o Lenovo, che quindi devono avere la versione 1.52.272222 o superiore del firmware Cast”. Staremo a vedere come evolverà la vicenda, e soprattutto quali saranno le novità apportate ai dispositivi di Big G coinvolti.

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