Brutte notizie da Intel: i non vaccinati non entreranno in azienda, il provvedimento che rallenterà la produzione

C’è chi chiude temporaneamente i propri Store, negli Stati Uniti e in Canada, come Apple, a causa dei nuovi nuovamente molto preoccupanti data dalla pandemia da Coronavirus. E chi chiude la porta in faccia ai no vax, come Intel.

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Intel lascia fuori i dipendenti non vaccinati – Adobe Stock

Una dura presa di posizione per l’azienda multinazionale californiana (di Santa Clara), che produce dispositivi a semiconduttore, microprocessori, componenti di rete, chipset per schede madri, video e altri circuiti integrati, semplicemente la numero uno. Ha tutti i crismi dell’aut aut.

Una dura presa di posizione che se da un lato si schiera dalla parte di chi pensa che l’unico modo per combattere il Covid-19 è il vaccino, dall’altra inevitabilmente ne paga le conseguenze: la chiusura ai no vax significa anche un inevitabile rallentamento della produzione.

L’ultimatum di Intel: deadline il 4 gennaio

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Intel: deadline a gennaio per vaccinarsi – Adobe Stock

Intel ha stabilito che i lavoratori non vaccinati, che non otterranno un’esenzione per motivi religiosi o medici, saranno in congedo a partire da aprile. Un congedo addirittura non retribuito. La società leader nei chipset ha imposto ai suoi dipendenti (no vax, in primis, ma anche chi è ancora dubbioso sul fatto di vaccinarsi o meno) una sorta di ultimatum: il 4 gennaio è l’ultimo giorno utile per potersi vaccinare, o chiedere un’esenzione, prendendo spunto da un mandato governativo per gli appaltatori federali.

La costituzionalità degli ampi mandati governativi era nell’aria: in Georgia si è tentata la via dell’opposizione, il governo non ne vuole sapere e è ricorso in appello. Intel, da parte sua, sta per ora lasciando in vigore le sue politiche, come rivela Oregonian/OregonLive.

Stiamo monitorando da vicino l’ambito legale”. Questa la posizione ufficiale del colosso californiano dei semiconduttori: “Ci vorrà del tempo prima che il caso in Georgia, così come altri casi simili, vengano completamente risolti“. Tempo che Intel non vuole aspettare.

In una nota ai dipendenti risalenti allo scorso 7, il Chief People Officer Christy Pambianchi è stato categorico: la scadenza del vaccino, programmata al 4 gennaio, rimane in vigore, in attesa di capire come finirà il “caso Georgia” e simili. Intel ha messo nero su bianco: i dipendenti che non sono vaccinati devono cercare un alloggio medico o religioso, sottoponendo a test settimanali, indipendentemente dal fatto che stiano ancora lavorando da remoto, o meno.

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Una situazione quanto mai di attualità, da monitorare non solo per Intel, ma per tutti i partner a lui connessi. L’azienda di Santa Clara, nel frattempo, esaminerà le richieste di esenzione al vaccino da parte dei dipendenti fino al 15 marzo.

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Lo stesso Pambianchi ha affermato che i dipendenti che non riceveranno l’esenzione inizieranno subito il congedo non retribuito a partire dal 4 aprile, per almeno tre mesi senza rescissione del contratto, continuando però a ricevere almeno i benefici sanitari. Un vero e proprio aut aut.

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