La protezione della privacy è molto importante al giorno d’oggi sia per i consumatori che per le aziende tecnologiche che sono doppiamente responsabili della protezione dei dati sensibili dei loro clienti.
Sono le strategie di comunicazione delle varie aziende a determinare il livello di protezione della privacy dei clienti, e da un recente sondaggio condotto dal Washington Post sono emersi risultati che hanno lasciato a dir poco sorpreso il pubblico.
Il sondaggio è stato condotto su un campione di oltre 1.000 persone dislocate in tutti gli Stati Uniti, i quali sono stati chiamati a rispondere sul livello di fiducia nei confronti di una serie di colossi del web. I livelli di soddisfazione si suddividono in (tanta/abbastanza/poca/per niente, oppure nessuna opinione), e totalmente a sorpresa Apple non è risultata al primo post nelle preferenze.
I risultati del sondaggio che è stato condotto dal quotidiano The Washington Post, su un campione di 1.000 utenti sparsi negli Stati Uniti, chiamati a esprimere le loro preferenze sulla gestione della privacy, hanno evidenziato risultati sorprendenti.
Le compagnie coinvolte nelle domande del sondaggio sono le seguenti: Amazon, Apple, Facebook, Google, Instagram, Microsoft, Tiktok, WhatsApp e YouTube. E sebbene il rigor di logica lascerebbe pensare che Apple sia la preferita degli utenti nella sua gestione della privacy dei suoi utenti, i risultati hanno invece rivelato che Amazon e Google sono le aziende che meglio proteggono i dati sensibili dei loro clienti.
Il sondaggio è stato reso pubblico in base alla quantità e alla tipologia di risposte: il 40% degli intervistati ha dichiarato per il 40% di avere scarsa fiducia in Amazon e Apple, che sono seguite a stretta distanza da Microsoft con il 42% delle risposte e Google con il 47% delle “preferenze negative”.
Sembrerà un paradosso, ma Amazon è anche prima nella classifica delle risposte positive: per il colosso dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos è emersa una preferenza del 53% di persone che hanno risposto “tanto” o “abbastanza”. In seconda posizione si trova Google con il 48% di risposte, mentre Apple è terza col 44% quasi pari merito con Microsoft, stazionaria al 43%.
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YouTube è invece al 53% delle risposte riportanti sfiducia da parte degli utenti, nonostante si tratti di una azienda che fa parte del gruppo Google. E sono solo il 35% i voti dedicati alla fiducia. Risultati coerenti per Facebook, sia nel bene che nel male: Facebook e tutte le piattaforme associate, con Instagram e WhatsApp, i voti di fiducia sfiorano appena il 20%, mentre quelli di sfiducia arrivano a picchi anche del 72%.
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Ultimo in classifica TikTok, già al centro di controversie per una serie di motivi legati al cattivo esempio dato dai video, con appena il 12% di voti di consenso, con una percentuale di sfiducia molto alta, pari al 63%.
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