A molti piacevano così com’erano. Prima semplici ma comunque interessanti, poi sviluppati nei minimi dettaglia ma sempre attraenti. Ora i trailer cinematografici, così come li abbiamo conosciuti per decenni, potrebbero essere trasformati. Chiaramente dall’IA.
Acronimo di intelligenza artificiale, ormai una disciplina informativa che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono la progettazione di sistemi hardware e sistemi di programmi software capaci di fornire all’elaboratore elettronico prestazioni di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana. Quella disciplina che ormai ha letteralmente invaso qualsiasi dispositivo tecnologico, entrando perfino in casa nostra.
I trailer dei film hanno sempre svolto molteplici funzioni: introducono gli spettatori alla storia, trasmettono l’atmosfera e lo stile artistico del film, incoraggiano il pubblico a vedere il film. Al cinema, meglio, oppure a casa con l’avvento delle OTT e dello streaming.
Il ruolo delle reti neurali è fondamentale. Per tutto il resto c’è un algoritmo
Le diverse funzioni che rendono la generazione automatica dei trailer cinematografici cominciano ad essere un sacrificio, uno sforzo troppo impegnativo, e costoso per le aziende. Così, i ricercatori dell’Università di Edimburgo hanno sviluppato una teoria, basata naturalmente sull’Intelligenza Artificiale.
Per arrivare alla realizzazione di un trailer cinematografico in maniera del tutto automatica, Pinelopi Papalampidi, Frank Keller e Mirella Lapata sono partiti dallo sviluppo un modello basato su una coppia di reti neurali artificiali: identificazione della struttura narrativa e previsione del sentimento.
Da lì hanno provato a modellare i film come se fossero grafici, dove i nodi sono riprese e i bordi denotano relazioni semantiche tra di loro. “Apprendiamo queste relazioni utilizzando una formazione contrastiva congiunta che fa leva su informazioni testuali privilegiate – spiega Pinelopi Papalampidi, ripresa da arxiv.org – ad esempio personaggi, azioni o situazioni dalle sceneggiature”. Un algoritmo non supervisionato, quindi, attraversa il grafico e genera trailer che le persone preferiscono a quelli generati da approcci supervisionati competitivi.
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In questo nuovo approccio ai trailer cinematografici, il ruolo delle reti neurali è fondamentale, in quanto analizzano la rappresentazione visiva dei fotogrammi di un film da un lato, compreso quella testuale della sceneggiatura, dall’altro. Ci pensa poi l’algoritmo a unire il tutto, individuando le scene più salienti, imparando processi e schemi complessi senza l’ausilio di una guida umana.
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I ricercatori di Edimburgo hanno testato la loro teoria, mettendola in pratica su ben quarantuno film, oggetto di revisione di varie giurie di persone scelte attraverso il servizio Amazon Mechanical Turk. Nessuno si è accorto di nulla. O meglio, tanti feedback positivi a conferma che questa è l’era dell’Intelligenza Artificiale, che piaccia o no è così.