È stata progettata una nuovissima batteria in grado di avere una lunghezza pari a quella di un capello e che, tra l’altro, può anche essere arrotolata. Ma come ci sono riusciti esattamente?
Alcuni ricercatori del MIT hanno portato a termine un progetto incredibile, cioè una batteria filiforme ricaricabile agli ioni di litio e che può essere piegata, arrotolata e integrata all’interno dei tessuti. Questa invenzione potrebbe essere un passo enorme per quanto riguarda la futura realizzazione di dispositivi elettronici indossabili e dalle dimensioni minute.
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Oltretutto, si tratterebbe pure di una buona iniziativa per riuscire a stampare delle batterie in 3D di qualsiasi forma, le quali potrebbero avere anche la funzione di parti strutturali di diversi device. E con questa premessa, dunque, non ci rimane che approfondire l’argomento e scoprire che cosa hanno costruito.
Gli esiti dello studio
Il lavoro è stato supportato dal MIT MRSEC della National Science Foundation, dal US Army Research Laboratory con l’Institute for Soldier Nanotechnolofies, dal National Science Foundation e, infine, anche dalla National Research Foundation of Korea. Come abbiamo potuto vedere, dunque, sono in molti ad aver partecipato a questo progetto, e non è per niente strano visto l’interesse generale al riguardo.
Comunque sia, i ricercatori hanno voluto costruire una batteria in fibra flessibile lunga 140 metri e con una capienza di energia di 123 mAh, la quale avrebbe potuto ricaricare dispositivi del calibro degli smartwatch in sostanza.
Lo spessore della fibra era di poche centinaia di micron, quindi parliamo di un prodotto estremamente sottile e molto delicato. Da questo test condotto, gli esperti del settore sono giunti alla conclusione che “non esiste un limite superiore evidente alla lunghezza. Potremmo sicuramente realizzare una lunghezza su scala chilometrica“.
Per produrre la batteria hanno voluto utilizzare dei nuovi gel per elettrodi ed elettrolita, sfruttando anche un sistema di estrazione cilindrico che contiene tutti i componenti che vengono scaldati e, in seguito, rilasciati da una apertura più stretta che nonostante riduca il diametro lascia le parti nella loro disposizione originale.
E seppur venga tagliata, pare che la batteria in fibra non perda elettroliti essendo esente da corto circuiti. In aggiunta, a differenza di altre batterie simili, quella sviluppata dal MIT integra il litio e altri materiali situati all’interno, con un rivestimento esterno protettivo che può renderla sia stabile che impermeabile.
Nella dimostrazione hanno voluto trasmettere dei dati – usando sempre la batteria in fibra – con gli impulsi di luce in un sistema di comunicazione Li-Fi costituito da un microfono, un preamplificatore, un transistor e dei diodi per mettere in contatto i due dispositivi.
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Infine Jung Tae Lee del MIT, in merito a questa sperimentazioni, si è espresso dicendo che: “La cosa bella della nostra tecnologia è rappresentata dal fatto che possiamo incorporare più dispositivi in una singola fibra a differenza di prodotti simili che richiedono un maggiore quantitativo di fibre“.