C’è un’azienda orgoglio dell’Italia, leggasi Cira, pronta a mettere in campo tutta una serie di “diavolerie” riguardanti lo spazio. Tanti i progetti del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali che sono stati presentati nelle scorse ore in occasione della Giornata Nazionale dello Spazio: scopriamoli assieme.
Dai droni cosiddetti dirigibili, in grado di restare mesi nella stratosfera, passando dalla capsula spaziale europea Space Rider, arrivando fino ai razzi riutilizzabili e ai nuovi materiali per le colonie lunari: tutto questo, e molto altro ancora, è stato mostrato appunto al mondo intero, così come ricordato dal sito dell’agenzia di stampa italiana Ansa.
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L’Italia è da tempo una delle grandi leader tecnologiche nella corsa alla conquista dello spazio, e la conferma si è avuto proprio dagli ultimi progetti della Cira: “Lo spazio è una delle frontiere dell’umanità – le parole del numero uno Giuseppe Morsillo, parlando all’apertura del convegno che si è tenuto nella sede della stessa Cira, a Capua. e in una giornata come quella di oggi, celebrando il passato ritroviamo coloro che hanno creato le condizioni e le tante prospettive che abbiamo oggi davanti a noi”. Con quasi 40 anni di esperienza, fondata precisamente nel 1984, Cira sta attraversando una fase di profondo rinnovamento, ricorda ancora l’agenzia Ansa, grazie ad una serie di nuovi programmi e di infrastrutture che interagiranno a loro volta con dei lavori già sviluppati, come ad esempio il lanciatore Vega, realizzato dalla ditta Avio, ma anche la sopra citata navetta spaziale Space Rider dell’Esa, l’agenzia spaziale europea, nata dagli sviluppi della capsula per il rientro a Terra IXV.
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Marcello Amato, direttore generale del Cira, ha presentato il centro e i nuovi progetti su cui stanno lavorando, come ad esempio la propulsione per motori elettrici dei satelliti, ma anche razzi riutilizzabili a combustibile liquido, quindi i materiale che permettono di schermare le pericolose radiazioni solari, necessario per le colonie lunari, arrivando fino alle più innovative navette spaziali: “Stiamo sviluppando – ha spiegato – una serie di laboratori e infrastrutture su cui è possibile testare tutto quel che serve per andare, permanere e tornare dallo spazio: dalle camere per replicare le vibrazioni del lancio al tunnel del vento, al plasma dove si replicano le condizioni del rientro nell’atmosfera”. Fra i tanti oggetti tecnologici sorprendenti, anche Haps, drone-mongolfiera in grado di muoversi liberamente nella stratosfera per diversi mesi, a circa 20mila metri di altezza: “Una capacità che l momento non ha nessuno, una sfida molto difficile da vincere ma che può garantire grandi vantaggi”, il commento di Roberto Borsa, direttore innovazione e comunicazione del Cira. “Il poter permanere nello stesso punto per lungo tempo, cosa impossibile per i satelliti – ha aggiunto e concluso – garantisce infatti di poter monitorare con grande precisione regioni vaste e con continuità”.
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