Il sistema che gestisce gli impianti nucleari in Italia è stato bucato da alcuni criminali della rete, alcuni hacker, che hanno rubato una quantità imponente di dati, per poi rimetterli in vendita online.
Il tema del nucleare nel nostro Paese sta divenendo sempre più impegnante in particolare da quando il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, ha aperto alla costruzione di nuove centrali sul suolo nazionale, alla luce anche dell’aumento del costo delle materie prime sempre e della necessità di produrre da soli energia vitale.
SOGIN SOTTO ATTACCO HACKER: RUBATI 800 GIGABYTE DI DATI SUL NUCLEARE ITALIANO
POTREBBE INTERESSARTI → Allarme hacker: Void Balaur, la pericolosa gang informatica in grado di sottrarci dati in ogni momento
«È certo che il nucleare ci sarà nella tassonomia europea della finanza sostenibile, lo hanno già anticipato. È una fonte che non produce CO2», ha recentemente spiegato Cingolani parlando con degli studenti durante un incontro in una scuola superiore, e a poche ore da quelle dichiarazioni è giunto l’attacco hacker: una coincidenza? Non si sa, fatto sta che lo scorso 12 dicembre la Sogin, Società Gestione degli Impianti Nucleari, è stata appunto bucata. L’azienda in questione, una società pubblica, si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari in Italia e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, effettua praticamente la bonifica di tutti i siti operativi in Italia quando erano ancora attivi i programmi nucleari, e pochi giorni fa è stata appunto attaccata. Come sempre è stato il web a testimoniare l’intrusione dei criminali della rete, a cominciare dal blog (in)sicurezza digitale, che ha sottolineato come sul dark web siano comparsi annunci di vendita di cartelle di dati da ben 800 gigabyte, rubati appunto alla Sogin, in cambio di 250mila dollari da pagare in criptovalute.
POTREBBE INTERESSARTI → TerraPower la società di Bill Gates pronta alla prima centrale nucleare: trovato il sito
Come da prassi, assieme all’offerta è stato pubblicato anche un sample dei dati a disposizione, e fra questi sono emersi curriculim, foto di dipendenti, tabelle di spese e mappe parziali degli impianti. Non è ben chiaro se si tratta realmente di una parte piccolissima di quanto rubato dagli hacker o se sia materiale già reperibile online, fatto sta che l’intrusione sembrerebbe essere avvenuta realmente. La Sogin ha infatti confermato nel tardo pomeriggio di lunedì 13 dicembre: «Sogin comunica che ieri ha avuto evidenza di un attacco hacker al suo sistema informatico. La Società ha immediatamente informato le Autorità competenti con le quali sono state messe in atto le procedure per porre rimedio all’accaduto e verificare l’eventuale violazione di profili collegati alla privacy e alla sicurezza dei dati». L’azienda ha poi aggiunto e concluso: «Sogin rappresenta che la sicurezza sia nucleare che convenzionale degli impianti e la loro operatività è sempre stata garantita».