Ha dovuto camminare da sola, costretta dalle restrizioni degli Stai Uniti a cambiare radicalmente strategia per rimanere se non al pari, leggermente sotto i big della telefonia. Chi pensava che l’impossibilità di usare Google e altri funzionalità avrebbe messo in ginocchio Huawei, a quanto pare si sbagliava.
Qualche malware di troppo e quel radicale cambiamento rispetto alla tradizione di Google ha fatto storcere il naso a un po’ utenti, che non hanno seguito l’azienda società cinese impegnata nello sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti, di sistemi e di soluzioni di rete e telecomunicazioni, con sede a Shenzhen, nel Guangdong.
Eppure Huawei è riuscito a sviluppare il suo mondo attorno a un “altro” Google, ovvero AppGallery capace in meno di due anni di crescere talmente tanto da diventare il terzo store di app più grande al mondo, dopo Play e App Store.
Così Huawei AppGallery è diventato il cuore pulsante dei dispositivi EMUI dotati di HMS. AppGallery nasce da una filosofia di vita di Huawei di portare il suo modus operandi in patria, nel mondo occidentale, senza inventarsi nulla di trascendentale, credendo ciecamente in quello che ha sempre sviluppato.
AppGallery è ovviamente installato in tutti i device di Huawei (smartphone ma anche tablet), ma anche disponibile per i dispositivi Android, per quegli utenti stanchi del duopolio Play Store-App Store. Alla fine, stringi, stringi, è solo una questione di abitudine, non ci vuole molto ad metabolizzare il cambiamento.
I numeri confermano l’ammiccamento a questa sorta di Google alternativo: AppGallery è disponibile in più di 170 paesi, con oltre 120 mila app integrate in HMS Core, più 12 mila applicazioni rilasciate solo in Italia, 4,5 milioni di sviluppatori registrati, 384,4 miliardi di download nel mondo nell’anno della pandemia da Coronavirus.
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Mezzo miliardo di utenti hanno dato fiducia in Huawei, quasi cinquanta milioni sono europei. La mossa di collaborare sia globalmente sia localmente con gli sviluppatori per proporre qualcosa di solido e duraturo, sta funzionando. Fra le app bancarie usate in Italia e presenti su AppGallery stupisce sia la quantità di enti del Belpaese che hanno dato credito a Huawei, sia perché queste app sono state sviluppate sfruttando HMS Core. Leggere per credere: Agos, Banca d’Alba Mobile, Banca Generali, Banca Reale, Banca Sella, Bancaperta, Bancomat Pay, BPER Smart Mobile Banking, BPM, BuddyBank, Connecta, Open, Findomestic, Fineco, Genertel, Hype, Illimity, Inbank, INPS Intesa Sanpaolo, IWBank, Mediolanum, Mobile Banking UniCredit, MyCartaBCC, MyGenerali, Nexi Pay, NoiPA, RelaxBanking Mobile, Satispay, Sella, Tinaba, UBI Banca, Ubi Banca, Webank, Widiba, YAP, YouApp.
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Anche passare a un nuovo smartphone è diventato più facile con Phone Clone. Si può trasferire facilmente tutte le app esistenti dal vecchio dispositivo, insieme a foto, dati e contatti. Basta installare l’app Phone Clone e selezionare “Vecchio telefono”, quindi tap sulla stessa app de tuo nuovo smartphone HUAWEI e seleziona “Nuovo telefono”. E il gioco è fatto.
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