Lo smartworking, se fatto bene, equivale ad un lavoro d’ufficio, con uno stipendio in grado di poter mantenere una persona senza problemi (ovvio, non bisogna essere sottopagati). Deve averla pensata così l’olandese accusato della vendita, a 33 euro, del virus Covid-19 per tutti coloro che non vogliono sottoporsi al vaccino, forse perché hanno studiato su Facebook.
Ansia. Depressione. Solitudine. Sono solo alcune delle conseguenze causate dal Covid-19 e da quello che ne è scaturito. Molte persone hanno trovato più veritiere le catene su Whatsapp che inneggiavano al vaccino maligno piuttosto che ai passi della scienza che da anni sta lavorando, dai tempi della prima SaRs, per proteggere la popolazione. Purtroppo però, non a tutti è andato già il Green Pass, e molti no vax si sono ritrovati ad infettarsi, scusate a protestare, attaccati gli uni con gli altri, in piazza.
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Ma c’è chi, da questa incresciosa situazione, ne ha tratto vantaggio. Un uomo in Olanda avrebbe offerto online, a circa 33 euro quindi offerto per modo di dire, un “kit per infettarsi” con il virus Covid-19 e poter poi ottenere, una volta guariti, il green pass senza doversi vaccinare per ottenerlo in maniera legale (e senza rimetterci la vita, evidentemente queste persone hanno vissuto in una caverna fino ad ora se pensano che prendere il Covid, senza vaccino, sia una passeggiata). Lo riportano i media olandesi citando la polizia come fonte. L’uomo che è stato fermato, e poi rilasciato in attesa della conclusione dell’indagine e della raccolta sufficiente di prove, avrebbe messo in vendita su Internet fiale contenenti il “presunto coronavirus“, ha detto il dipartimento antifrode del ministero delle finanze olandese, secondo quanto riportato dal sito De Telegraaf.
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Il kit proposto dall’olandese, oltre ad un flaconcino che doveva contenere il virus, “comprese le sue varianti Delta e Omicron“, prevedeva anche un test domestico per il Covid in modo da assicurarsi la positività del Covid-19. Un portavoce del dipartimento ha dichiarato all’agenzia di stampa olandese Anp che il sospettato era stato nel frattempo rilasciato e che avrebbe dovuto presentarsi in corte d’appello a breve: “Sono necessarie ulteriori indagini per vedere se è effettivamente riuscito a vendere qualcosa” ma se la vicenda fosse accertata si tratterebbe di “una minaccia riprovevole per la salute pubblica”. Il sito, in cui erano pubblicizzate le fiale è stato immediatamente rimosso dalla rete e messo sotto indagine.