Apple avrebbe interrotto la produzione di iPhone e iPad per diversi giorni, e come al solito il problema, non nuovo di questo periodo, deriva dalla carenza di componenti. Stando a quanto fatto sapere da Nikkei Asai, il quotidiano economico più diffuso nel continente asiatico, si tratterebbe di un problema verificatosi all’inizio dello scorso mese di ottobre, in occasione della Golden Week Cinese.
Come scrive Quifinanza.it, si tratta del periodo classico in cui le grandi fabbriche che producono elettronica, a cominciare dalle multinazionali taiwanesi di microprocessori Foxconn e Pegatron, lavorano no stop, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per soddisfare la domanda proveniente da tutto il mondo, provenienti dai vari partner, a cominciare da Asus, quindi Apple e via discorrendo.
APPLE, BLOCCATA LA PRODUZIONE DI IPHONE E IPAD AD OTTOBRE: ECCO COSA E’ SUCCESSO
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A far trapelare queste notizie sarebbe un alto dirigente di Apple, leggasi un supply chain manager che ha spiegato che tale situazione non si sarebbe mai verificata fino ad ora, ma la crisi dell’ultimo anno ha portato ad una svolta negativa storica. A causa della mancanza di componenti le fabbriche hanno dovuto sospendere momentaneamente l’assemblaggio dei vari dispositivi di casa Apple, evitando così di pagare straordinari ai lavoratori durante i giorni festivi. La conseguenza è che l’azienda di Cupertino non sarebbe riuscita a centrare gli obiettivi prefissati ad inizio anno, con una perdita del fatturato quantificata in vari miliardi di dollari, così come del resto aveva già palesato proprio lo scorso mese di ottobre, niente di meno che Tim Cook, amministratore delegato di Apple dal 24 agosto 2011.
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Ogni anno la Apple produce circa 200 milioni di iPhone, me nel periodo compreso fra settembre e ottobre il calo è stato superiore al 20 per cento rispetto ai piani, nonostante si è deciso di diminuire la produzione degli iPad (50 per cento in meno) in favore dei nuovi iPhone 13. Del resto costruire l’ultimo melafonino di casa Apple significa mettere assieme circa 2.000 componenti, e le difficoltà non riguardano solamente i chip principali, come ad esempio SoC A15 Bionic, RAM o modem 5G, ma anche quelli secondari, leggasi i chip per la gestione dell’alimentazione e quelli per la connettività come WiFi e Bluetooth. Si tratta di componenti che costano pochi centesimi ma che sono presenti non soltanto negli iPhone ma in numerosi altri prodotti firmati Apple, e non avendo ricevuto la quantità richiesta la multinazionale d’oltre oceano ha dovuto fermare la produzione.