Di padre in figlia. Alan Shepard è passato alla storia per essere il primo astronauta statunitense a volare nello spazio, uno dei magnifici sette scelti dalla NASA nell’aprile del 1959 nell’ambito del programma Mercury. Fu lanciato nel 1961 da un razzo Redstone in una traiettoria di volo suborbitale a un’altitudine di 116 miglia (circa 186 km). Ora è toccato alla figlia.
A 60 anni dallo storico volo di papà, Laura Shepard Churchley è stata una fra sei persone a compiere il viaggio a bordo di un’astronave commerciale lanciata dalla compagnia spaziale Blue Origin, di proprietà di Jeff Bezos.
I passeggeri sono stati brevemente in grado di sperimentare la gravità zero sul volo suborbitale, lanciato da Blue Origin, una società privata di Kent (un sobborgo) che da tempo sta cercando di conquistare il mercato del turismo spaziale.
Un volo storico non solo per Laura, ma anche per Blue Origin
Nel breve volo, non certo come quello del compianto papà, Laura Shepard Churchley ha raggiunto la quota di 106 metri, con lei anche l’ex star della NFL Michael Strahan, più i passeggeri paganti Dylan Taylor, Evan Dick, Lane Bess e Cameron Bess. Il prezzo del biglietto non è stato reso noto.
Un volo storico non solo per Laura, ma anche per Blue Origin. Che per la prima volta ha occupato tutti e sei i posti sul suo razzo New Shepard, che prende il nome dall’astronauta, il papà di Laura. Dopo essere stato ritardato per due giorni, causa i forti venti, il volo con la figlia di Shepard è finalmente decollato da Van Horn, capoluogo della contea di Culberson, in Texas, a due passi praticamente dalla struttura di lancio della compagnia di Jeff Bezos.
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Il volo ha seguito un percorso simile ai precedenti razzi lanciati dalla compagnia, nulla di trascendentale, prima di atterrare nel deserto del Texas dove i turisti sono stati accolti direttamente dal signor Bezos. Il volo è durato poco più di dieci minuti, ha raggiunto un’altitudine di circa 62 miglia (100 km), più corto di cinque minuti e 116 miglia del volo inaugurale di Alan Shepard.
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Sua figlia, per l’occasione, ha portato con sé un piccolo pezzo della sua capsula, così come alcuni ricordi del suo successivo viaggio sulla superficie lunare a bordo dell’Apollo 14 nel 1971. “Ho pensato a papà che veniva giù e ho pensato, perbacco, non ha nemmeno potuto godersi niente di quello che mi sto godendo io“. Questo il commento di Laura Shepard Churchley.