Tre data center per altrettanti comuni del Torinese. Se ne parlava sin dall’anno dell’esplosione della pandemia da Coronavirus, lockdown compreso. Ora è la volta buona: arriva un dinamico trio in Italia che darà lavoro a circa trenta mila lavoratori.
TIM, Google, Intesa. Il marchio italiano di Telecom Italia attivo nel settore della telefonia mobile e fissa, primo operatore a consolidarsi nel mercato, compreso quello europeo, originariamente con il sistema analogico TACS. Il colosso di Mountain View, l’istituto bancario torinese nato dalla fusione tra Sanpaolo IMI e Banca Intesa.
Non si sa ancora quando di preciso, ma le tre super aziende stanno per arrivare in terra piemontesi, a Rivoli, Settimo Torinese e Moncalieri, dove sorgeranno altri centri di elaborazione dati sorgeranno, per un investimento, si dice, di circa 800 milioni di euro di investimento.
Tre sale macchine e circa 1,7 miliardi in arrivo in Piemonte
A fornire i numeri dell’impatto dei tre data center è uno studio dell’Università di Torino curato dai professori Francesco Carbonero, Aldo Geuna, Alberto Gherardini, Francesco Ramella e Luigi Riso (Università Cattolica del Sacro Cuore) nell’ambito dell’Opening Future Day organizzato da Intesa, Google Cloud e Noovle, la cloud company di Tim nata lo scorso gennaio.
“Lavoro e commesse per costruirli, ingegneri e periti per farli funzionare, domanda di servizi a cascata nell’indotto che si verrà a creare” così spiega il Corsera, nella sua edizione torinese, l’effetto che avrà il dinamico trio sulla regionale italiana. “Secondo l’analisi dell’ateneo torinese, 1.800 imprese manifatturiere, 20 testimoni privilegiati e mille abitanti intervistati grazie anche a Unioncamere, la presenza delle tre sale macchine genererà nella nostra regione 1,7 miliardi di nuova ricchezza a cui si assoceranno 30 mila nuovi posti di lavoro”.
Anche La Stampa, naturalmente, ne parla: “Un impatto, solo in Piemonte, da 1,7 miliardi di euro – si legge – capace di generare circa 30 mila nuovi posti di lavoro grazie all’effetto combinato tra gli investimenti e la maggiore produttività delle imprese dopo la migrazione verso i nuovi servizi digitali”.
Agli sforzi congiunti delle tre super società, ci potrebbe essere anche un altro insediamento, quello delle Officine Grandi Riparazioni di un Centro di Eccellenza per l’Intelligenza Artificiale e lo sviluppo del cloud, destinato a fornire servizi Ict sempre più innovativi per le aziende del territorio.
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Dopo la prima fase di insediamento, ci dovrebbe essere un successivo step, quello dell’installazione ed equipaggiamento, quindi la fase operativa, distribuita nell’arco di un triennio, dove si stima che la creazione di valore raggiungerà i 195-220 milioni di euro e altri 3.000 nuovi posti di lavoro.
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L’obiettivo dei tre data center è in primis quello di portare dei servizi esistenti ma ignorati finora, un aumento di produttività grazie ai nuovi prodotti digitali, effetti positivi di un economia che ha un disperato bisogno di essere rilanciata dopo che Coronavirus e lockdown ci hanno messo in ginocchio.