E’ stato scoperto un nuovo mondo “alieno” nell’universo, un pianeta dal peso superleggero denominato GJ 367 b. Come ricorda l’agenzia Ansa, si tratta di uno dei 5.000 pianeti esterni al nostro sistema solare che fino ad oggi sono venuti alla luce, ed è definito superleggero in quanto ha una massa che è circa la metà di quello della Terra, ed anche per questo è estremamente veloce, ruotando attorno alla sua stella in circa 8 ore.
La scoperta è stata annunciata attraverso un articolo pubblicato sull’autorevole rivista Science, ed è stata possibile grazie all’utilizzo del telescopio spaziale Tess, acronimo di Transiting Exoplanet Survey Satellite, di proprietà della Nasa, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti.
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In seguito, i dati emersi sono stati analizzati dal team internazionale guidato da Kristine W. F. Lam e Szila’ rd Csizmadia, dell’Istituto di ricerche planetarie dell’Agenzia spaziale tedesca (Dlr). Questo pianeta alieno estremamente leggero ha un diametro di circa 9.000 chilometri, praticamente 9 volte la lunghezza dell’Italia, ed è leggermente più grande di Marte. Inoltre, è considerato molto roccioso ed estremamente caldo, ed è distante dalla Terra circa 31 anni luce. La sua scoperta è importante in quanto permette di capire che anche i pianeti leggeri e piccoli possono essere studiati a distanze siderali. “Sembrerebbe simile a Mercurio – sono le parole di Kristine Lam, che poi ha aggiunto – la sua scoperta potrebbe essere un passo in avanti nella ricerca di una ‘seconda Terra’”. Questo pianeta è stato individuato attraverso un classico metodo di osservazione, ovvero, quello dei “transiti – scrive l’Ansa – basato sulla variazioni nella luminosità provocate dal passaggio del pianeta davanti alla sua stella”.
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Quest’ultima fa parte della categorie di stelle più diffuse in assoluto, quella delle nane rosse, e le sue dimensioni sono all’incirca di un quarto rispetto a quelle della nostra stella, ovvero, il Sole. Sulle origini del pianeta “alieno” vi sono diverse ipotesi, ma secondo Joshua Winn della Princeton University, coautore dell’articolo sulla scoperta di GJ 367b, “La storia migliore, non una grande storia, è che qualche oggetto si sia schiantato su Mercurio e si sia lasciato dietro un oggetto prevalentemente di ferro”, dice. Ma è un’ipotesi “un po’ scomoda, perché invoca questa collisione per cui non abbiamo altre prove”, aggiunge. “Se riuscissimo a capire perché esistono questi pianeti a periodo ultracorto ricchi di ferro, forse ci sarebbe qualche collegamento con la storia di Mercurio”. Non è da escludere che GJ 367b, prima di questi eventuali impatti, potesse avere una forma molto più simile alla Terra.
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