La Nasa, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti, è pronta ad analizzare 16 Psyche, quello che è già stato ribattezzato il “golden asteroid”, l’asteroide d’oro. Il perchè di questo soprannome è decisamente semplice: il corpo celeste è infatti ricco di ferro, nichel e altri metalli, ed ha un valore inestimabile, calcolato in svariati miliardi di dollari.
Oltre oceano sono intenzionati a studiare da vicino questo masso gigantesco per capire se vi sia in qualche modo la possibilità, in futuro per ora molto lontano, di estrarre metalli e portarli sulla terra. E così che il prossimo agosto partirà dalla Terra una sonda che studierà appunto il corpo celeste: arriverà sull’asteroide dopo un viaggio di circa 4 anni, precisamente nel 2026, passando però prima da Marte (2023). Una volta insediatasi la sonda vi resterà due anni.
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Ma come riuscirà a raggiungere l’asteroide? Psyche, il nome della sonda, sfrutterà l’energia solare per muoversi nello spazio, e se funzionerà, come ricorda Esquire, potrebbe trattarsi di una vera e propria rivoluzione nel campo dell’era spaziale, visto che tutti i veicoli conosciuti fino ad oggi si muovono con reazioni chimiche derivanti dai combustibili liquidi. Psyche, invece, sfrutterà per muoversi due grandi pannelli solari che raccoglieranno appunto l’energia della stella, convertendola poi in alimentatori. “Quell’elettricità – spiega la Mit Technology Review – trasformerà i serbatoi di gas xeno (lo stesso tipo usato nei fari delle auto) in ioni xeno, che i quattro propulsori di Psiche espelleranno per spingere delicatamente la navicella verso l’asteroide, che orbita tra Marte e Giove, a più di 1.5 miliardi di miglia dalla Terra”.
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Paulo Lozano, direttore del laboratorio di propulsione spaziale del Mit, ha spiegato che Psyche potrebbe quindi gettare le basi per una nuova esplorazione solare dello spazio attraverso l’energia solare, visto che tale tecnologia potrebbe aiutarci ad indagare oggetti celesti per periodi più lunghi, ed effettuare anche missioni con equipaggio al di fuori dell’orbita terrestre in maniera più conveniente e fattibile rispetto a quanto visto fino ad oggi: “Apre la possibilità di esplorare e commercializzare lo Spazio in un modo che non abbiamo mai visto prima” ha aggiunto l’esperto. C’è da sottolineare un altro aspetto favorevole della questione: lo spazio che verrà lasciato libero dal propellente, potrà essere colmato ad esempio con strumentazioni scientifiche, materiali vari e ovviamente astronauti. I propulsori di Psyche genereranno una spinta maggiore di ben tre volte rispetto a quelli sperimentati in precedenza, e ad un anno circa dal lancio riceveranno un aiuto dall’attrazione gravitazionale di Marte, cambiando traiettoria e spostandosi verso l’asteroide obiettivo.
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