I mercati hanno accolto favorevolmente le possibili dimissioni del CEO di Twitter, Jack Dorsey, dopo che molte voci di corridoio hanno confermato la notizia. Ma quanto c’è di vero nelle notizie che stanno imperversando in rete da qualche ora a questa parte?
Sembra ormai essere arrivata al capolinea l’avventura di Jack Dorsey, CEO di Twitter nonché padre di Square, società di pagamenti digitali da lui fondata. Le voci di corridoio confermano il possibile addio alla dirigenza del social network cinguettante. A parlarne, nello specifico, sono i colleghi della CNBC, secondo i quali sarebbe praticamente certo il passo indietro di Dorsey rispetto al suo ruolo dirigenziale negli uffici di Twitter.
Attualmente non sappiamo chi succederà al ruolo di CEO ricoperto attualmente da Dorsey, ma sicuramente la sua posizione sarà tutto fuorché semplice da ricoprire. Le ambizioni del social network sono quelle dei “grandi” del web, con numeri che parlano di 315 milioni di utenti attivi giornalieri e monetizzabili entro la fine del 2023. Obiettivi tutt’altro che semplici da realizzare, ma stiamo pur sempre parlando di uno dei social più potenti e importanti del mondo.
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Il CEO di Twitter messo – ancora – alle strette: déjà vù?
Non è la prima volta che il CEO di Twitter viene messo all’uscio dalla società. Già nel 2020, Elliott Management, holding che detiene buona parte di Twitter, aveva invitato Dorsey a lasciare il suo ruolo. Nello specifico, ai tempi fu Paul Singer, fondatore del fondo Elliott, a chiedersi se avesse senso che l’allora attuale CEO continuasse a ricoprire il suo ruolo nel vasto panorama dirigenziale di Twitter ed al contempo lo stesso identico ruolo in Square.
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La storia di Dorsey con Twitter è piuttosto turbolenta. Il ruolo di CEO fu ricoperto inizialmente fino al 2008, quando fu estromesso dalla società per poi tornare a ricoprire la medesima carica nel 2015. Oggi, a sei anni di distanza dal suo ritorno, potremmo rivedere la stessa identica situazione. Curiosità: in seguito alle voci del suo nuovo passo indietro, il titolo di Twitter vola a Wall Street all’avvio delle contrattazioni e arriva a guadagnare il 10%.