Non tutte le ciambelle, a quanto pare, riescono col buco. La mente geniale di Elon Musk ha portato tantissime novità in tutto il mondo, rimpinguando il suo bottino da Paperon de’ Paperoni. Ma non qualcosa che non va in una delle sue aziende, di cui il miliardario dei miliardari ne è il CEO.
SpaceX, diminutivo di Space Exploration Technologies Corporation, un’azienda aerospaziale statunitense (con sede a Hawthorne) con l’obiettivo di creare le tecnologie per ridurre i costi dell’accesso allo spazio e permettere la colonizzazione di Marte, rischia la bancarotta. Sic et simpliciter.
E’ quanto si legge proprio da una lettera di Elon Musk ai dipendenti di SpaceX. “Sfortunatamente, la crisi della produzione dei Raptor è molto peggio di quello che sembrasse fino a poche settimane fa”. Galeotto quel motore a razzo a alimentato da metano e ossigeno liquido, destinato ad alimentare gli stadi superiori e inferiori, con alte prestazioni, della nuova classe di lanciatori riutilizzabili (RLV) super-pesanti di SpaceX.
No Raptor no party. Elon Musk: “Se non risolviamo i problemi, avremo conseguenze disastrose”
“Come abbiamo approfondito i problemi emersi all’uscita del precedente senior management – continua Elon Musk – questi sono apparsi purtroppo più gravi di quanto non fosse stato segnalato“. Non lo scrive l’imprenditore sudafricano con cittadinanza canadese naturalizzato statunitense, ma nelle pieghe delle lettera ce l’ha con Will Heltsley, ex vice presidente dei propulsori, che sarebbe stato sollevato dall’incarico a causa della mancanza di progressi nello sviluppo dei Raptor, non più di una decina di giorni fa.
“Se non saremo in grado di produrre motori Raptor abbastanza affidabili non potremo far volare Starship – continua Elon Musk – né lanciare i satelliti v2 di Starlink. E le conseguenze sarebbero disastrose”. In una parola: bancarotta.
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SpaceX sta attualmente sviluppando il suo prossimo razzo, Starship, a Boca Chica, in Texas. L’astronave è il veicolo con cui Elon Musk intende portare l’umanità su Marte e, in primo luogo, riporterà gli umani sulla superficie della Luna come lander per il programma Artemis. Ma prima che Starship possa trasportare gli esseri umani ovunque, SpaceX dovrà risolvere i suoi problemi di produzione del motore. No Raptor no party.
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Non solo Will Heltsley, ma anche Lee Rosen, ex vicepresidente della missione e delle operazioni di lancio, ha lasciato SpaceX. Così come Rick Lim, direttore senior delle operazioni di missione e di lancio. La produzione del motore Raptor è ora guidata da Jacob Mackenzie, che lavora con l’azienda da oltre sei anni. Quella lettera è il fatto concreto di una minaccia, altrettanto concreta, che gravita su SpaceX.