Per un rischio non meglio precisato di detriti in orbita, la Nasa ha deciso di rinviare la passeggiata spaziale prevista.
La Nasa ha deciso di rinviare l’attività extraveicolare prevista sulla Stazione spaziale internazionale per oggi, martedì 30 novembre 2021, a causa di potenziali rischi causati da detriti orbitanti non meglio precisati.
L’Ente spaziale americano, infatti, ha spiegato di aver ricevuto una notifica di detriti per l’Iss e, in mancanza di opportunità per valutare adeguatamente il rischio che questi avrebbero potuto rappresentare per gli astronauti, ha deciso di posticipare la “passeggiata spaziale” fino a quando non saranno disponibili maggiori informazioni.
Non conosciamo la natura dei detriti spaziali ma non può venire alla mente il recente episodio di due settimane fa che ha visto protagonista la Russia, quando con una scelta scellerata ha fatto esplodere un suo vecchio satellite in orbita come parte di un test anti-satellite ASAT.
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In quell’occasione la deflagrazione aveva creato circa 1.500 detriti di dimensioni identificabili e centinaia di migliaia di pezzi difficili da rilevare, tanto da far scattare l’allarme mettendo in sicurezza gli astronauti a bordo delle navicelle Crew Dragon e Soyuz, attualmente attraccate alla ISS. E’ sempre più lampante che il problema dei detriti spaziali dovrà essere affrontato in maniera seria, e lo si dovrà fare il prima possibile.
Questa la comunicazione sul profilo Twitter ufficiale della Nasa: “La Nasa ha ricevuto una notifica di detriti per la stazione spaziale. A causa della mancanza di opportunità per valutare adeguatamente il rischio che potrebbe rappresentare per gli astronauti, i team hanno deciso di ritardare la passeggiata spaziale del 30 novembre fino a quando non saranno disponibili maggiori informazioni”, si legge nel tweet.
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La decisione è arrivata a poche ore dall’inizio dell’attività extraveicolare che gli astronauti Thomas Marshburn e Kayla Barron avrebbero dovuto iniziare alle 13:10 (ora italiana) per sostituire un’antenna per le comunicazioni malfunzionante con un’altra di scorta già presente sulla travatura della Stazione spaziale. Al momento non è chiaro se i detriti siano legati al test missilistico anti-satellite effettuato due settimane fa dalla Russia.