Torna sulle pagine di Computermagazine la “rubrica” dedicata ai trucchi di WhatsApp, tutti quei passaggi “segreti”, poco noti o comunque facilitati, che vi permettono di effettuare determinate operazioni che magari non conoscevate.
A portare alla luce questo nuovo trucco riservato all’applicazione di messaggistica più utilizzata al mondo (circa 2 miliardi di utilizzatori), è Esquire, che ha spiegato come proteggere lo stesso software da minacce esterne. Del resto il problema della cybersicurezza è quanto mai attuale, alla luce anche delle recenti notizie circa spyware vari che avrebbero spiato i potenti di mezzi mondo.
WHATSAPP, ECCO IL TRUCCO PER PROTEGGERE L’APP DA OCCHI INDISCRETI
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Come ricorda Esquire, il problema di WhatsApp è comunque più semplice e nel contempo più “locale”: se infatti i messaggi risultano essere criptati, nessuno potrà proteggerti se ad esempio lasci lo smartphone incustodito in giro, o sul tavolo per una mezz’oretta mentre ad esempio sei bagno, e via discorrendo. Ebbene, per proteggere l’applicazione di Zuckerberg anche in queste occasioni, evitando che qualcuno che magari conoscere la chiave d’accesso del tuo smartphone possa introdursi illegalmente nel software, esiste un’applicazione apposita che si chiama “Serratura-Applock”. Come facilmente intuibile dallo stesso nome, si tratta di un programma che appunto protegge le applicazioni da intrusi. Il programma in questione funziona con qualsiasi tipo di applicazione, quindi non è pensato solamente per WhatsApp, di conseguenza si può usare anche per proteggere ad esempio Instagram, Facebook, Twitter, Messanger e via discorrendo, ma anche altre applicazioni come quella della banca e delle poste. Come funziona quindi questa app? Semplicemente mette un blocco su ciò che vogliamo proteggere, introducendo quindi una password di accesso per appunto aprire l’app interessata.
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La particolarità di questo software è che permette di introdurre sia una password alfanumerica, quindi lettere o cifre, ma anche una password tramite impronta digitale: ogni qual volta quindi voleste aprire una determinata app, verrà richiesto il vostro dito. Se è vero che in alcuni casi è già richiesta tale funzione, leggasi appunto le app bancarie di cui sopra, in altre invece tale passaggio non è obbligatorio, di conseguenza rappresenta un metodo di protezione interessante. Ovviamente ci sono applicazioni che già prevedono fra le impostazioni questa possibilità, ma non sempre è così, quindi, se voleste proteggere il vostro dispositivo mobile da sguardi indiscreti, l’app “Serratura-Applock” potrebbe fare a vostro caso. E a proposito di WhatsApp, due giorni fa è stato registrato un nuovo down, con l’applicazione che ha smesso di funzionare per un breve tempo, assieme a Instagram e Facebook. Tutta colpa di Meta, visto che il passaggio al nuovo nome dell’azienda avrebbe comportato dei cambiamenti, che avrebbero appunto inciso sulla tenuta dei server. Nulla di così eclatante si è comunque verificato visto che la situazione è tornata alla normalità nel volgere di breve tempo.