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Per TIM quest’anno è particolarmente duro, da una parte questa acquisizione di Kkr, dall’altra Vivendi, il principale azionista con il 23,75% delle quote acquisite, che vuole sfiduciare il presidente per “cambiare aria ai vertici”. E a complicare le cose ci sono i dati fiscali dell’ultimo trimestre che non sono andati giù agli investitori, che li hanno trovati molto indigesti: la partnership con DAZN non sta portando i benefici sperati dall’inizio, e TIM starebbe rivalutando l’idea di rivedere il contratto. Lo scopo di Vivendi è quello di creare un riassetto societario e l’entrata negli affari di Kkr, potrebbe dare una smossa a ciò, accelerando il processo.
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Ma i partecipanti al gioco non sono solo questi due, c’è un terzo che ha un ruolo importante. Il Governo italiano, che su TIM ha diritto di veto, quasi assoluto . M ai pensa che Kkr si sia già rivolta alle massime istituzioni di Roma dato che le trattative son ben oltre quello che ci aspettiamo. Il Corriere della Sera pensa che “il Governo stesso non possa decidere di lanciare un contro attacco tramite Cassa Depositi e Prestiti, che di TIM detiene il 9,81% delle azioni (proprio alle spalle di Vivendi).” La situazione, inutile negarlo, è davvero intricata e non si sa che destino riserva TIM.