Non si è ancora placata la polemica per quanto riguarda il lancio del missile antisatellitare sparato dalla Russia negli scorsi giorni: ecco tutti gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda.
Il 15 novembre scorso l’esercito di Mosca aveva eseguito un test nei cieli, facendo esplodere un satellite che non funzionava dal 1984, e a causa di tale esplosione si è creata una nuvola di detriti spaziali, in gergo tecnico “debris”, che ha minacciato, e lo sta facendo ancora (seppur in parte), la ISS, la stazione spaziale internazionale, oltre che la Css e alcuni satelliti operativi in orbita LEO.
Here’s another visualisation of our simulated #Cosmos1408 #SpaceDebris cloud. Apologies for the sudden zoom at about 32 seconds. I liked the trails! (YouTube version here: https://t.co/wesN8sDjES) pic.twitter.com/la7dvgmISM
— Hugh Lewis (@ProfHughLewis) November 17, 2021
TEST MISSILISTICO ANTI SATELLITE RUSSO: GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI
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Inizialmente la Russia aveva in parte negato l’accaduto ma in seguito il ministro della difesa russo ha confermato ufficialmente il test Asat, creando ulteriormente tensione fra Mosca e le altre nazioni, in particolare con gli storici nemici degli Stati Uniti. “Per noi la priorità principale era ed è la garanzia della sicurezza assoluta dell’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale (Iss)”, ha fatto sapere l’Agenzia spaziale russa Roscosmos, aggiungendo che: “L’orbita dei detriti, che hanno costretto oggi l’equipaggio a spostarsi nella navicella spaziale secondo le procedure standard, si è allontanata dall’orbita dell’Iss. La stazione si trova nella ‘zona verde’”, parole che erano state anche confermate dal comandante dell’Iss, l’astronauta russo Anton Shkaplerov, che attraverso Twitter aveva fatto sapere: “Amici, da noi è tutto regolare! Continuiamo a lavorare secondo il programma”. Ovviamente gli USA hanno reagito in maniera differente, parlando di atto irresponsabile: “Si sono già messi in moto più di 1.500 pezzi di detriti orbitali tracciabili e probabilmente se ne scateneranno centinaia di migliaia più piccoli”, ha fatto sapere il Dipartimento di Stato.
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Blinken, Segretario di Stato, ha twittato: “Condanniamo il test spericolato della Russia di un missile anti-satellite ad ascesa diretta contro il suo stesso satellite, creando detriti spaziali che mettono a rischio la vita degli astronauti, l’integrità della Stazione Spaziale Internazionale e gli interessi di tutte le nazioni”. Le prime stime sui detriti spaziali del satellite Kosmos-1408 indicano un rientro nell’atmosfera nel giro dei prossimi 5 anni, mentre il 20 per cento dei detriti resterà a “galleggiare” fra 5 e 10 anni. Il problema è che è probabile che l’orbita della spazzatura spaziale possa intersecarsi con quelle della ISS (Stazione Spaziale Internazionale) e della CSS (stazione spaziale cinese), provocando appunto situazioni di pericolo. In ogni caso a bordo della stazione spaziale la situazione si è stabilizzata, ma l’allerta rimane alta: la sensazione è che questa vicenda non si sia ancora conclusa, tutt’altro.