Meta, con il Team Reality Labs, sta inventando il futuro dell’interazione fisica nella realtà aumentata e virtuale.
Dunque il Metaverso annunciato da Facebook sta procedendo spedito verso il futuro. Chiariamo la questione: non si tratta di pochi mesi, da di anni, perché lo sviluppo virtuale di un mondo parallelo richiede investimenti ingentissimi, nell’ordine delle decine di miliardi di dollari, ha bisogno di una sovrastruttura tecnologica avanzata e di risorse umane unicamente dedicate.
Qualche annuncio tuttavia inizia ad arrivare, come quello di Seul, capitale della Corea del sud che ha dichiarato come dal 2024 alcuni uffici amministrativi saranno raggiungibili virtualmente proprio dal metaverso. Tutto molto affascinante, ma c’è un aspetto fisiologico che ancora ci manca: quello della sensazione tattile. Infatti chiunque abbia letto la letteratura Cyberpunk conosce l’evoluzione “teorica” del cyberspazio, dove si può anche toccare gli oggetti. Bene, questa possibilità è allo studio e l’interazione uomo-computer a livello fisico sarà uno dei prossimi obiettivi.
Sarà dunque possibile toccare le cose e questo non potrà che alterare lo sviluppo della realtà virtuale e quella aumentata, tanto da poter poi essere utilizzata in una serie di campi diversi tra loro, come la medicina o i viaggi.
Guanti tattili per la realtà virtuale: entro pochi anni potremo toccare gli oggetti sul metaverso
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Ma sono diversi gli ambiti, come Meta ha sottolineato. Per esempio sarà possibile lavorare in mobilità, fermarci in un posto che ha un touch point con schermo virtuale e poi utilizzare la tastiera virtuale, che si adatta alle dimensioni delle mani: la tastiera 3d riesce a far sentire il clic e la pressione come se fosse reale, questo consente anche di aumentare la produttività.
Sean Keller, direttore della ricerca RL, spiega infatti che: ”Il valore delle mani per risolvere il problema dell’interazione in AR e VR è immenso, usiamo le nostre mani per comunicare con gli altri, per conoscere il mondo e per agire al suo interno. Possiamo trarre vantaggio da una vita di apprendimento motorio se riusciamo a portare la piena presenza della mano in AR e VR. Le persone potevano toccare, sentire e manipolare oggetti virtuali proprio come oggetti reali, il tutto senza dover imparare un nuovo modo di interagire con il mondo”.
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Il futuro è però quello dei guanti tattili morbidi, che aiutano il computer a comprendere i movimenti della mano riproducendo una gamma di sensazioni complesse per chi li indossa, come consistenza e vibrazioni. Questi saranno accoppiabili al visore VR o con occhiali AR, rendendo così tangibile il mondo virtuale. Per averli disponibili servirà ancora del tempo, ma la ricerca sta facendo passi da gigante e soprattutto la sensibilità e la velocità di adattamento sono state già migliorate notevolmente.