Se non è una vera e propria rivoluzione, poco ci manca: la marca da bollo per l’anagrafe va definitivamente in archivio, in soffitta, sostituita dal digitale. In un mondo dove la tecnologia, l’interconnessione e l’online la fanno sempre più da padrone, anche i servizi della p.a., la pubblica amministrazione, stanno divenendo sempre più tech, e lo si capisce chiaramente da quanto accaduto con presso l’ANPR, acronimo di Anagrafe Nazionale Popolazione Residente.
Negli scorsi giorni è stato infatti comunicato, come accennato sopra, l’abolizione della marca da bollo per tutti quei certificati anagrafici che verranno richiesti online. In poche parole, il cittadino, oltre a evitare lunghe file presso gli sportelli comunali, risparmierà anche dei soldini: cosa volere di più? Una vera e propria agevolazione pensata appunto per tutti coloro che non si recheranno presso gli uffici pubblici, soprattutto in un periodo come questo, di emergenza sanitaria, in cui i tempi si allungano inesorabilmente per forza di cose.
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Se invece foste dei cittadini old school, vecchio stampo, e vorrete in ogni caso recarvi presso gli sportelli dell’anagrafe, nulla ovviamente ve lo vieterà, ma in quel caso dovrete pagare comunque la marca di bollo. Nonostante tale novità, il Codacons storce un po’ il naso, in quanto tale miglioria rischia di andare a favore solamente delle categorie più alfabetizzate, colpendo invece una fascia di popolazione come ad esempio gli anziani, che hanno senza dubbio più difficoltà rispetto ai giovani ad utilizzare il computer. L’associazione dei consumatori ce l’ha anche con Poste Italiane, che recentemente ha deciso di mettere a pagamento il riconoscimento per ottenere lo spid, in cambio di 12 euro.
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“La decisione di Poste Italiane – fanno sapere dal Codacons – provider che detiene indiscutibilmente la quota più rilevante del mercato, di adeguarsi agli altri Provider accreditati prevedendo un costo per la identificazione allo sportello finisce per costituire un pregiudizio per talune categorie di cittadini (si pensi agli anziani, ai soggetti fragili, e comunque a tutte le persone che non hanno modo/capacità di acquisire le competenze digitali necessarie per agire in autonomia, ovvero per chi non sia titolare di un conto BancoPosta), alle quali risulta di fatto precluso utilizzare i sistemi di attivazione dell’identità digitale da remoto gratuiti e per i quali, pertanto, l’attivazione dell’identità digitale a uno sportello fisico rappresenta l’unica alternativa possibile”. In ogni caso, a partire dal 15 novembre saranno molti i certificati che diventeranno gratuiti, senza quindi la marca da bollo, e precisamente, il certificato di nascita, di matrimonio, di cittadinanza, di esistenza in vita, di residenza e di residenza Aire, quindi di stato civile, di famiglia, di residenza in convivenza, di famiglia Aire e di famiglia con rapporti di parentela, di stato libero, e infine, anagrafico di unione civile e di contratto di convivenza.
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