Il via libera c’era stato, di fatto, lo scorso 10 settembre, ma l’iter burocratico italiano l’ha di fatto reso ufficiale soltanto lo scorso 5 novembre, pubblicato in Gazzetta.
E’ il contributo a fondo perduto disposto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze riservato alle startup, quelle imprese di nuova generazione che si identificano nelle forme di un’organizzazione temporanea o una società di capitali in cerca di soluzioni organizzative e strategiche che siano ripetibili e possano crescere indefinitamente.
Il MEF, dunque, riconosce un contributo a fondo perduto dell’importo massimo di mille euro “a favore dei soggetti titolari di reddito d’impresa, residenti o stabiliti nel territorio italiano, che abbiano attivato la partita IVA nel corso del 2018, ma la cui attività economica – si legge in uno stralcio della Gazzetta Ufficiale – abbia avuto inizio effettivo nel corso del 2019, in base alle risultanze del registro delle imprese tenuto presso la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura e che siano in possesso degli altri requisiti previsti dal predetto articolo”.
Se le istanze superano i venti milioni, il contributo verrà ridotto
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, dunque, mette a disposizione fino a mille euro per favorire lo sviluppo delle nuove aziende, a testimonianza della ripartenza durante la pandemia da Coronavirus, ancora esistente ma non così restrittiva, grazie soprattutto alla somministrazione dei vaccini.
Chiunque fosse interessato deve presentare una domanda all’Agenzia delle entrate “secondo le modalità definite con provvedimento del direttore della medesima Agenzia” entro sessanta giorni dall’emanazione del decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, di fatto c’è tempo fino alla prossima Epifania. “Con il medesimo provvedimento – continua la Gazzetta Ufficiale – sono disciplinati, altresì, il contenuto informativo dell’istanza, i termini di presentazione della stessa e ogni altro elemento necessario ai fin del riconoscimento del contributo”.
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Nota importante. “Ai fini del rispetto del richiamato limite di spesa, nel caso in cui i contributi risultanti dalle istanze accolte eccedano complessivamente l’importo di 20 milioni di euro, l’ammontare de contributo riconosciuto a ciascuna impresa viene ridotto proporzionalmente in base al rapporto tra i venti milioni di euro e l’ammontare complessivo dei contributi richiesti”.
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I fondi occorrenti per l’erogazione del contributo alle imprese, sono accreditati alla contabilità speciale, specifica il MEF – n. 1778, rubricata come Agenzia delle entrate – Fondi di bilancio”. Alle attività previste si provvede, nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Nello stesso provvedimento saranno disciplinati il contenuto informativo dell’istanza, i termini di presentazione della stessa e ogni altro elemento necessario ai fini del riconoscimento del contributo.