Il vicepresidente del reparto software di Apple Craig Federighi, presente alla conferenza sul Web a Lisbona, si tolto qualche sassolino dalla scarpa e ha rovesciato parole molto severe sul sideloading, ovvero quando si installano le applicazioni al di fuori dello store ufficiale del sistema operativo (iOS per Apple e Play Store per Android ). Insomma, non un intervento pacifico come si pensava, tanto che ha tirato fuori un argomento di discussione non indifferente.
Diamo un contesto a tutta questa discussione: Apple sta da sempre combattendo contro applicazioni instancabili da terze parti. Secondo la società infatti, installare applicazioni al di fuori dello store ufficiale del proprio dispositivo è il canale migliore per aiutare i cybercriminali a crescere. Questa bomba ad orologeria è stata buttata da Craig Federighi, il vice presidente del reparto software di Apple, intervenuto alla conferenza Web Summit di Lisbona qualche giorno fa. Non è certo una novità che Apple neghi sui suoi dispositivi questa pratica, chiamata Digital Markets Act, che sta venendo discussa proprio in questi mesi da tutta Europa. Consiste nell’obbligare le grandi case tech a mette la possibilità per l’utente di installare software al di fuori degli store ufficiali. Si pensa verrà messa in pratica a fine 2023, quindi Apple ha ancora un anno pieno per combatterla.
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Perchè Apple si oppone al sideloading ?
Ci sono diverse teorie sul perchè Apple si opponga così tanto al sideloading (la pratica di scaricare da venditori terzi le applicazioni, e non sullo store ufficiale). Ecco le due facce della medaglia
- i detrattori di Apple pensano che impedire l’installazione di software esterno all’App Store sia un modo per mostrare al mondo la posizione di successo di Apple che riserva in assoluta sicurezza app sul suo store, quindi togliendo ogni dubbio sulla provenienza e sul tema privacy e tracciabilità
- dall’altra parte, Apple non vuole mettere a repentaglio la sicurezza offerta agli utenti
“Il side-loading è il migliore amico di un criminale informatico” ha dichiarato Federighi all’evento di Lisbona. “Un solo dispositivo compromesso potrebbe infettare intere reti e mettere a repentaglio i sistemi governativi, le reti aziendali e i servizi pubblici”
Ma non tutti sono di questa opinione. C’è chi pensa che le parole drastiche di Federighi siano un modo per distogliere l’attenzione sul vero probe di Apple, che non intende collaborare con nessuno al di fuori della sua stretta cerchia. You can’t sit with us.
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Lo pensa Spotify, tramite il suo portavoce Horacio Gutierrez ha dichiarato: “Il tema del sideloading è un tema secondario, usato da Apple solo per allontanare la discussione dai suoi comportamenti chiaramente anticoncorrenziali” Spotify ha quindi fatto ricorso, presentando un’esposto all’Europa in cui mostrava l’illegalità su almeno il 30% degli abbonamento tramite iOS che detiene Apple. Ad aprile 2021 l’indagine preliminare della UE si è conclusa dando ragione a Spotify. Un duro colpo per Apple che però non intende dargliela vinta.