L’America ha già messo i paletti per quanto riguarda alcuni prodotti che provengono dal mondo cinese, soprattutto Huawei ne sta uscendo particolarmente colpita. Ora, in arrivo altre restrizioni.
Avevamo già parlato di Secure Equipment Act, il provvedimento emanato dal Senato americano relativo alla sicurezza nazionale, a detta loro, minacciata dai produttori di prodotti di rete provenienti dalla Cina. Ebbene, non sembra esserci fine a ciò, dato che altre misure più restrittive sono state approvate contro Huawei, ZTE e tanti altri. Secondo l’emendamento, questi produttori non potranno più ricevere le licenze necessarie per nuovi equipaggiamenti diretti dalle autorità americane. Per metterlo in atto però, servirebbe la parola finale del presidente in carica, ergo Joe Biden, spronato molto probabilmente dai fautori di questa legge, il senatore repubblicano Marco Rubio, e il democratico Ed Markey, molto agguerriti sull’argomento. Nel complesso comunque, sono finora cinque le società additate come un rischio per la sicurezza nazionale, ovviamente tutte cinesi. Troviamo:
- Huawei
- ZTE
- Hytera Communications Corp
- Hangzhou Hikvision Digital Technology Co.
- Zhejiang Dahua Technology Co.
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Sappiamo per certo che questi continui paletti erano nell’aria già da un po’, quindi non è certo una sorpresa, e non lo sarà neanche in futuro. Viene già da giugno il provvedimento della FCC, che ha approvato all’unanimità di bloccare le approvazioni totali per l’installazione di equipaggiamenti, nelle reti di telecomunicazione, delle società elencate precedentemente. Ciliegina sulla torta, tutte le autorizzazione precedenti hanno validità di un ghiacciolo nel deserto. Huawei inoltre, aveva 3000 richieste approvate alle spalle, tutte buttate nel cestino senza rimorsi. Ovviamente la società non è stata a guardare e sia i portavoce del governo cinese sia quelli delle aziende direttamente interessate sono state molto dure nel descrivere il loro sgomento per questa richiesta, praticamente approvata : Huawei in particolare ha voluto dire la sua, definendo la decisione “mal informata e inutilmente aspra“, mentre un portavoce del ministro degli esteri di Pechino ci è andato giù pesante accusando che “gli USA continuano ad abusare senza prove sicurezza nazionale e potere governativo per sopprimere le aziende cinesi”.
Chiariamo però una cosa: per ora, a mandato non ancora completamente autorizzato, l’unica azienda che detiene il completo ban, è solo Huawei, impossibilitata per fare affari con le aziende americane o con nazioni che USANO prodotti d’importazione statunitense. Un po’ come un divorzio veramente brutto, dove ci si divide tra fuochi e lancio di piatti costosi contro il muro. Per Huawei è sicuramente una perdita, che purtroppo per loro, sembra continuare imperterrita.