I buchi neri si possono ascoltare, e c’è un laboratorio apposito per farlo!

Scopriamo insieme i segreti di Virgo, un “laboratorio” tutto italiano che permette, fra le altre cose, di poter ‘ascoltare’ i misteriosi buchi neri dello spazio: ecco tutti i segreti di questo ennesimo orgoglio tricolore.

Virgo (Foto Dday)
Virgo e i suoi segreti sui buchi neri (Foto Dday)

A scoprire Virgo ci ha pensato di Dday.it, che ha appunto visitato l’azienda che sorge in quel del comune di Cascina, in provincia di Pisa. Qui vi troviamo l’European Gravitational Observatory, osservatorio gravitazionale europeo, al cui interno vi si trova appunto Virgo, interferometro capace di rilevare le onde gravitazionali previste da Albert Einstein, e prodotte attraverso lo scontro di buchi neri e stelle di neutroni, e che secondo gli astrofisici un giorno potrebbero svelare tutti i misteri dell’universo, a cominciare dalla sua origine.

ECCO VIRGO, IL LUOGO DOVE SI ASCOLTANO I BUCHI NERI, ORGOGLIO TUTTO ITALIANO

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Si tratta in sostanza di due lunghissimi tubi di color turchese che sorgono vicino all’autostrada Fi-Pi-Li, la Firenze, Pisa, Livorno: agli occhi di comuni mortali potrebbero sembrare delle semplici tubazioni idriche o dei gasdotti, ma in realtà al suo interno non scorre acqua ne tanto meno gas, bensì dei fasci laser che continuando a rimbalzare avanti e indietro fra sofisticati specchi sospesi, si incontrano nel punto di convergenza di due tunnel, producendo un segnale invisibile ma che può “raccontare” quanto successo milioni di anni fa nei buchi neri, nelle profondità dello spazio. Virgo è stato ideato e progettato fra gli inizi degli anni ’70 e la fine degli anni ’80 dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare in collaborazione con il Centre National de la Recherche Scientifique francese. La produzione scattò poi nel 1996 a Cascina, e completata 7 anni dopo, nel 2003. Con il passare degli anni in quel sito sono sorti altri istituti e oggi nello spazio vi si trovano più di 650 membri da 119 istituzioni europee provenienti da 14 differenti paesi.

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Virgo fa parte a sua volta di una rete che include anche i due interferometri Ligo (americano) e Kagra (giapponese): “Virgo e LIGO – ha raccontato a Dday.it Giovanni Losurdo, portavoce di Virgo – erano progetti diversi nati da comunità scientifiche diverse che usavano tecnologie in parte comuni e in parte distinte ed entrambi correvano per essere tra i primi a rilevare le onde gravitazionali. La cosa non comune in campo scientifico che è successa è che ad un certo punto gruppi in competizione si rendessero conto di poter fare una Scienza migliore mettendosi insieme e decisero di farlo”. Il prossimo obiettivo, ascoltare il fondo cosmologico: “Per la rilevazione del fondo cosmologico prodotto dal Big Bang quasi certamente occorrerà aspettare la prossima generazione di interferometri” spiega ancora Giovanni Losurdo. “Ci sono due nuovi progetti, di cui uno è l’Einstein Telescope che speriamo di realizzare in Italia in Sardegna e che potrebbe diventare operativo nella metà degli anni ’30 e la cui ambizione è proprio quella di rilevare il fondo cosmologico”.

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