Nuove accuse pesantissime su Facebook, in questi giorni al centro del ciclone per la questione degli messaggi di odio: siamo alla fine di un’era?
Dopo 17 anni il social più utilizzato al mondo potrebbe essere giunto al suo culmine, da cui però rischia di precipitare in maniera violenta. Se partiamo da lontano, dobbiamo ricordare già lo scandalo Cambridge Analytica, che nel 2016 fu determinante sia nelle elezioni americane, sia nel famigerato referendum per la Brexit nel Regno Unito. Questo significa non che Facebook non ha mai operato un controllo attivo di quello che viene pubblicato, ma che addirittura lascia filtrare messaggi ambigui, carichi di odio o di complottismo scientemente. La conferma è arrivata nelle settimane scorse dalla “whisper-blower”, una ex dipendente che ha “spifferato” come il gigante americano effettivamente lasciasse correre tutta la spazzatura sul suo social perché questa consentiva molto più traffico rispetto a notizie verificate.
Questa, senza ombra di dubbio, è una delle cause dell’attuale caos che viviamo, con affermazioni non verificate che diventano virali e che contribuiscono al clima di incertezza su diversi temi “globali”, come appunto quello della pandemia. Non bastasse questo, è arrivato un nuovo duro colpo a Facebook, accusata di prendere informazioni personale sensibili per finalità commerciali, da rivendere poi ad aziende terze.
Facebook ci spia attraverso l’accelerometro del nostri iPhone: disinstallate l’app
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Teoricamente iOS 14.5 consente il blocco della raccolta dati, anche nel caso in cui l’utente non ne è a conoscenza, ma sembra che Facebook sia riuscita a bypassare questa limitazione, continuando a tracciare tutti i suoi utenti che utilizzano un iPhone. Forbes infatti ha spiegato come alcuni ricercatori stiano consigliando di disinstallare l’app di Facebook dai cellulari perché quest’ultima riesce a raccogliere informazioni come l’indirizzo IP – fatto gravissimo – e addirittura le informazioni metadata delle immagine caricate, nonostante i blocchi decisi dagli utenti.
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Facebook è stata costretta ad ammettere la raccolta dati, ma non è voluta entrare nel merito. C’è un aspetto ancora più inquietante, che lascia trasparire un controllo simile al “Grande Fratello”: il social utilizzerebbe l’accelerometro dell’iPhone per tracciare i movimenti che effetuiamo durante la giornata, capire ad esempio se state sdraiati, seduti o camminate. Non c’è modo di disattivare questa verifica, quindi siamo tracciabili costantemente perché l’app può ancora dedurre la posizione esatta raggruppandoci con gli utenti che corrispondono allo stesso modello di vibrazione che l’accelerometro del telefono registra.
Non pensiate che la questione coinvolge solo Facebook, perché naturalmente è estesa anche a Whatsapp e Instagram. Sul sistema di messaggistica però la funzione può essere effettivamente bloccata: l’unica soluzione per evitarlo, in attesa di un intervento del legislatore, è di disinstallare queste applicazoni.