La fibra ottica di Open Fiber, oltre a trasportare dati ad altissima velocità, permette lo studio dei terremoti grazie a sensori che svolgono misurazioni.
Dunque la fibra ottica consente di monitorare le onde sismiche. La conferma arriva dai dati raccolti da progetto MEGLIO, Measuring Earthquakes signals Ghatered with Laser Interferometry on Optic Fibers, tra Ascoli Piceno e Teramo.
Questo programma scientifico vuole trovare un nuovo sistema innovativo di monitoraggio delle onde sismiche grazie al Fiber Sensing che consente una misurazione continua lungo tutto il cavo in fibra ottica.
Questa è una vera e propria novità assoluta, realizzata sfruttando fibra ottiche in contesto terrestre, di suo spesso difficile da valutare a causa del rumore antropico, causato dell’auomo. La rete in fibra ottica permette lo scambio dei dati per internet, ma potrebbe dunque avere un risvolto importante per la comprensione di un fenomeno naturale che può causare danni ingenti a cose e persone.
La sperimentazione è durata due anni, sfruttando sensori laser interferometrici che da giungo di quest’anno sono stati installati lungo la fibra ottica tra Teramo e Ascoli Piceno, due località ad alto interesse scientifico. I dati raccolti, davvero notevoli in quantità, sono disponibili sul server di Open Fiber e sono analizzati da Bain&Company. Questa, sfruttando algoritmi matematici, sta ripulendo dal rumore gli impulsi raccolti, così da renderli poi utilizzabili dall’istituto INGV.
I sensori lungo la fibra ottica potranno avvertire in anticipo l’arrivo di un terremoto
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Cosa cambia rispetto ai sensori tradizionali? i nuovi sensori potranno raccogliere i dati in modo nuovo, modificando il paradigma tradizionale in uno maggiormente diffuso sul territorio nazionale. La sperimentazione si concluderà quest’anno quando tutto il post processing sarà completato. Se i test daranno buon esito e i sensori venissero applicati sull’intera rete Open Fiber, l’Italia si doterebbe di un sistema di monitoraggio che mima il funzionamento del sistema nervoso, in grado di rilevare movimenti sismici lungo tutta la tratta che viene monitorata.
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La tecnologia utilizzata potrebbe essere in futuro un’arma per un sistema di allerta precoce dei terremoti, chiamata Earthquake Early Warning, EEW, così da consentire un rilevamento delle scosse di terremoto imminenti, ancora prima delle onde sismiche vere e proprie.