Italians do it better. C’è di mezzo un italiano nella straordinaria scoperta scientifica, che ha permesso a un gruppo di ricercatori di osservare per la prima volta un fenomenale spaziale mai visto prima: una nana bianca, situata nella Costellazione del Pittore, dalle caratteristiche insolite.
Le nane bianche, sono chiamate così le stelle di piccole dimensioni con un bassissima luminosità con un colore chiaramente tendente al bianco, si trovano spesso in sistemi binari stretti con periodi orbitali che vanno da decine di minuti a diverse ore.
Nella maggior parte dei casi il processo di accrescimento è relativamente stabile, con modulazioni significative che si verificano solo su scale temporali di più giorni. Ma il team del Center for Extragalactic Astronomy dell’Università di Durham guidato dal dottor Simone Scaringi ha scoperto improvvisi cali nella luminosità ottica del sistema binario di nane bianche TW Pictoris, in accrescimento di fattori fino a 3,5 su scale temporali di appena 30 minuti.
Un evento straordinario: un nana bianca osservata sembra accendersi e spegnersi
La curva di luce ottica di questo sistema binario ottenuta dal Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) mostra chiaramente rapidi passaggi tra due modalità di intensità distinte che probabilmente seguono il cambiamento del tasso di accrescimento di massa sulla nana bianca.
“Le variazioni di luminosità sono di solito relativamente lente”. Parte da qui la spiegazione di Simone Scaringi: “Vedere la luminosità di Tw Pictoris precipitare in soli 30 minuti è di per sé straordinario – osserva – totalmente inaspettata rispetto alla nostra comprensione di come si suppone che questi sistemi si alimentino attraverso il disco di accrescimento”. La nana bianca in questione sembra accendersi e spegnersi.
Nella modalità bassa, il sistema visualizza raffiche di accrescimento magneticamente controllate, il che implica che un debole campo magnetico della nana bianca tronca il disco interno nel raggio di co-rotazione in questa modalità. Le proprietà del cambio di modalità osservate in TW Pictoris appaiono analoghe a quelle osservate nelle pulsar transizionali al millisecondo, dove si verificano transizioni simili, sebbene su scale temporali di decine di secondi.
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“La nostra scoperta – riferisce il il team del Center for Extragalactic Astronomy dell’Università di Durham sulla rivista Nature Astronomy – stabilisce un fenomeno precedentemente non riconosciuto nell’accrescimento delle nane bianche e suggerisce uno stretto legame con la fisica che governa l’accrescimento magnetico sulle stelle di neutroni”.
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Da qui una scoperta straordinaria in ambito scientifico. Scaringi, in tal senso, non ha dubbi: “E’ un passo importante – conclude – che può aiutarci a capire meglio il processo di accrescimento di questi oggetti celesti e il ruolo importante rivestito dai campi magnetici”.