Mangiare in maniera troppo affrettata, davanti allo schermo di un personal computer in ufficio, o magari di fronte alla televisione mentre si guarda un film o una serie tv, può essere alquanto dannoso.
Come riferisce La Gazzetta dello Sport, a differenza dell’Italia dove i pranzi e le cene sono spesso e volentieri occasioni di convivialità fra famigliari, negli Stati Uniti si è soliti dare vita a dei pranzi frugali mentre si fa dell’altro, magari sul divano o alla scrivani del posto di lavoro.
MANGIARE DAVANTI AD UNO SCHERMO E’ UN VERO DANNO PER IL NOSTRO CORPO
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“Quando si consuma un pasto davanti a uno schermo – racconta al quotidiano sportivo Nadia Scaltrito, psicologa – si posta su Instagram, si scansionano serie televisive, o si continua a lavorare, l’attenzione non sta convergendo sul giusto punto focale, ovvero il contenuto del piatto. Gli schermi sono oggetti che affascinano, ma ipnotizzano: catturano l’attenzione, impediscono di mangiare in modo consapevole, di attivare gli organi predisposti a odori, colori, gusto. Non ci rendiamo conto di ciò che mangiamo, siamo meno inclini a essere sazi, mangiamo di più, e quindi abbiamo maggiori probabilità di aumentare di peso. Senza concentrazione per ciò che si fa, senza interesse, è difficile sentirsi sazi”. Quindi la stessa esperta aggiunge: “Un pasto davanti a un computer o a un televisore ha un impatto sulla memoria e contribuisce proprio al senso di sazietà. Di fronte a uno schermo, i sensi sono requisiti da ciò che vi accade e non dal contributo sensoriale del cibo. Abbiamo meno probabilità di essere sazi. Poche tempo dopo, il cervello conserverà solo un vago ricordo del pasto, che gli impedirà di misurare la quantità di cibo ingerito. Attenzione anche ai contenuti guardati. Che si tratti di una scena in action, se si guarda la tv, o la ricezione di una e-mail o di un’immagine violenta, le emozioni occupano un ruolo sulle quantità assunte: il cibo spesso ha proprietà che calmano e rassicurano”.
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Flavia Bernini, biologa, nutrizionista, sottolinea invece come mangiare “con i cinque sensi”, sia “essenziale per garantire una buona digestione”, ricordando quindi come cibarsi in maniera distratta, porta ad ingerire troppo cibo e in fretta, due elementi che rappresentano un innesco pericolosissimo. Ingerire troppo cibo e troppo velocemente porta ovviamente ad un aumento di peso e poi a rallentare la digestione, con tutte le conseguenze negative immaginabili. Inoltre, consumare troppo cibo porta ad un eccessivo consumo di sale e un richiamo di acqua nello stomaco, eccesso di carboidrati che vengono metabolizzati a fatica dalla flora batterica e aumento della fermentazione. Infine, mangiando in fretta aumenta l’ingerimento di aria portando a fastidio gastrico e gonfiore. “Guardare il cibo, apprezzarne il profumo e l’aroma – aggiunge l’esperta – dedicare il giusto tempo al pasto, ci aiuterà a stare meglio e mangiare di meno, sentendo molto prima il senso di sazietà. Impariamo quindi a rallentare i ritmi, mangiare piano, in modo consapevole, abbassiamo spesso le posate: si chiamano così proprio perché vanno… posate”.