Unither Bioelectronics ha completato un trasporto di polmoni per un trapianto tra gli ospedali Toronto Western Hospital e Toronto General Hospital.
La velocità nel delicato sistema del trapianto d’organi è davvero cruciale. Tra l’espianto e l’inserimento del paziente deve passare meno tempo possibile, questo per evitare eventuali problemi. Spesso vengono utilizzati elicotteri, soprattutto per le lunghe distanze, così da evitare pericolosi rallentamenti dovuti al traffico, ma in questo caso la tecnologia può costituire veramente l’arma vincente. Infatti i droni possono costituire uno strumento fondamentale, oltre che per tagliare i tempi di trasporto, anche per limitare i costi.
Anche in Italia è in corso il progetto INDOOR a Torino, per eseguire viaggi di questo tipo, ma la prima mondiale è avvenuta in Canada. Infatti La Unither Bioelectrics ha completato il trasporto di polmoni per un trapianto tra gli ospedali Toronto Western Hospital e Toronto General Hospital, tutto in soli 6 minuti. Non è un’operazione semplice come può sembrare, tanto che la pianificazione è durata ben 18 mesi, perché sono stati superati problemi non affatto scontati.
Per la prima volta un drone utilizzato per il trasporto di organi: è accaduto in Canada
LEGGI ANCHE: Sky e DAZN piratate su IPTV, sono 1800 gli Italiani denunciati
Uno dei primi passi è stata la costruzione di un contenitore in fibra di carbonio, leggerissimo ma idoneo al trasporto di organi. Questo è stato pensanto per minimizzare le vibrazioni dovute al trasporto e soprattutto i cambi di altitudine, che con i droni possono essere molto repentini, oltre alla capacità di mantenere una temperatura controllata.
LEGGI ANCHE: Uniero lancia il nuovo volantino sottoprezzo dal 18-24 ottobre: prezzi al minimo su molti prodotti
Questo esperimento è riuscito perfettamente e sarà il primo di una lunga serie che ha come obiettivo finale quello di allungare le distanze da coprire, accorciando proporzionalmente i tempi. In un prossimo futuro i droni dovranno essere capaci di garantire un trasporto superiore ai 160 km e poi addirittura sopra i 300 km. Tutto questo, va ribadito, deve garantire la massima sicurezza per gli organi trasportati, tanto che questi droni saranno dotati anche di un paracadute e saranno monitorati come se fossero dei veri e proprio voli di linea, coordinati all’interno dello spazio aereo. Nel caso particolare il successo di questo sperimento è stato dovuto al fatto di trasportare polmoni, un tentativo mai fatto in precedenza e che in futuro potrebbe salvare diverse vite umane.