Una serie di scadenze mancate. Forse le pressioni di qualche dirigente, poi allontanato. Sarebbero state queste fra le cause scatenanti che avrebbero portato Google a sospendere Plex, quel progetto che pensava di fare la storia delle app, nel settore finanziario, offrendo ai suoi utenti la gestione dei conti correnti bancari.
E’ durato neanche due anni quel portafoglio digitale “Google Pay” nel quale c’era la possibilità di aprire conti bancari online e di ricevere carte di debito, grazie alla partnership con alcune banche, tra cui Citigroup e SEFCU.
Plex non aveva lo scopo di mettere Google in diretta concorrenza con le banche, bensì di collaborare con una serie di istituti finanziari che avrebbero fornito conti senza commissioni mensili o di scoperto, senza saldi minimi.
È possibile che alcune delle funzionalità di Plex vengano visualizzate in Google Pay
Come alcune altre banche online, l’app di Google avrebbe permesso agli utenti di impostare, per esempio, gli obiettivi di risparmio e i trasferimenti automatici. Soltanto venerdì scorso, rivela The Verge, Google credeva ancora che c’era una domanda da parte dei consumatori, vogliosi di trovare modi più semplici, ma anche più sicuri, di acquistare sia online che di persona, ma che si concentrerà sulla “fornitura di abilitazione digitale per banche e altri servizi finanziari“. Poi l’esclusiva del Wall Street Journal, a suffragare le prematura uscita di scena.
È possibile, comunque, che alcune delle funzionalità di Plex vengano visualizzate in Google Pay oppure da Mountain View potrebbero semplicemente continuare a lavorare sulla sua app Google Pay, ridisegnata. Sebbene ci siano ancora altre opzioni per le persone che desiderano banche online con applicazione performanti, fa strano che Google abbia annullato questo progetto, comunque messo in preventivo. Avrebbe fornito alle banche più tradizionali incentivi per intensificare il loro gioco di app mobili, ma soprattutto non avrebbe indirettamente fatto un passo indietro in termini di popolarità.
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Il debutto del progetto Plex era stato immaginato nel 2020. Poi una serie di scadenze mancate e l’uscita di scena del dirigente di Google Pay, che aveva sostenuto il progetto, hanno spinto Google ad accantonare Plex. Una mossa, comunque, che è piaciuta alla borsa: il titolo di Alphabet, l’azienda statunitense fondata nel 2015 come holding a cui fanno capo proprio Google LLC e altre società controllate, ha chiuso a Wal Street con una quotazione in rialzo dell’1,5%.
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Undici istituti finanziari, tre grandi banche, quattro banche comunitarie, due cooperative di credito e due banche digitali, avevano annunciato partnership con Google. “Plex è ciò che le banche vogliono che sia la loro app di mobile banking: l’hub per i pagamenti e le attività di gestione finanziaria dei loro clienti”. Neanche due anni dopo queste parole, la fine.