I backup criptati in cloud sono in fase di rilascio per gli utenti WhatsApp: sono una novità importante, ma da maneggiare con estrema cura.
Se siete ossessionati per la riservatezza dei vostri dati – e fate bene detto tra noi – questa novità del colosso mondiale della messaggistica non potrà che farvi felici. Infatti a renderlo noto è stato lo stesso Mark Zuckerberg, il papà di Facebook, con un post sul proprio profilo: “I backup crittografati end-to-end per WhatsApp iniziano a uscire oggi. Sono orgoglioso del team per aver continuato ad aumentare la sicurezza per le vostre conversazioni private“.
Non subito e non immediatamente per tutti. Infatti questo aggiornamento sarà rilasciato gradualmente perché si tratta di una innovazione davvero complessa, che dovrà essere gestita in maniera accurata lato cloud. Come funziona questo backup? Non è semplice a livello informatico e anche Google e Apple stanno avvicinandosi in maniera graduale.
Oggi, come già sapete, è possibile fare il backup delle chat, anche di video e foto, su Google Drive o Apple iCloud. In questo modo possiamo recuperare tutti i contenuti in caso di un cambio di cellulare o del suo smarrimento. Oggi però questi dati non sono criptati, quindi potenzialmente soggetti ad essere “rubati” da hacker, come del resto è capitato a qualche profilo “Vip”. Dunque chi ha accesso ai file di backup può controllare le chat, vedere video, foto e documenti.
Rivoluzione WhatsApp: arriva il backup in cloud criptato
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Per ora Google Drive garantisce una crittografia sui suoi server a 256 bit, ma va comunque attivata manualmente e con il limite di 100 MB. Apple Cloud è più evoluto, ma comunque non parliamo di una crittografia end-to-end, quindi la società, in teoria, potrebbe decriptare i file di fronte alle richieste di un giudice.
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E’ chiaro, quindi, che attualmente il backup di WhatsApp è molto meno sicuro delle conversazioni archiviate sul telefono (che sono invece tutte criptate end-to-end). Ma è altrettanto chiaro che applicare la crittografia più sicura al backup di WhatsApp non è un gioco da poco, anche dal punto di vista politico: se la Polizia o un giudice vorranno leggere le nostre chat, infatti, dopo aver appurato che Google e Apple non possono decriptarle andranno a bussare alla porta di WhatsApp.