Kaspersky segnala un forte incremento del furto di password online, con un +45% nel giro di soli sei mesi.
Il dato è allarmante e denota anche una certa leggerezza da parte dei webnauti, che non valutano i pericoli della rete. Una password deve essere di difficile individuazione anche da sistemi di individuazione informatici. L’intelligenza artificiale del resto ha fatto passi da gigante anche per quanto riguarda un utilizzo non legale e per questo è fondamentale utilizzare criteri complessi, magari segnandosi ancora una volta l’elenco su un rubrica cartacea, ma soprattutto la chiave è averne diverse per ogni accesso e sostituirle almeno ogni sei mesi.
Può apparire complicato, ma è l’unica possibilità per avere la speranza di non venire hackerati, per far si che i nostri dati non finiscano nel mare magnum del web, in balia di chi può sfruttarli in modo illegale.
Furto dei dati attraverso password semplici: attenzione ai Trojan-PSW
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Secondo i laboratori Kaspersky, negli ultimi sei mesi si sono registrati forti incrementi di furti di identità tramite password individuate e sfruttate da cybercriminali e truffatori. Il rapporto ha evidenziato l’utlizzo, appunto, di malware speciali che vengono chiamati Trojan-PSW. questi sono in grado di accedere alle informazioni delle loro vittime. Ma come funzionano?
Questi programmi rubano i dati di accesso e successivamente tutte le informazioni utili sull’account della vittima. Già solo nel primo trimestre 2021 sono state registrate attività illegali in crescita del 30% tra tentativi di infezione e altor, con un numero di rilevamenti che è passato dai 24,8 milioni ai 25,5 milioni.
Per proteggersi, oltre i consigli generici già nominati prima, Kaspersky consiglia di proteggere i dispositivi hardware e di adottare comportamenti prudenti per minimizzare l’esposizione ai rischi. Una delle prime cose da fare è installare software di protezione proattiva, non solamente un semplice antivirus e ovviamente di aggiornare ogni volta il sistema. Inoltre è fondamentale attivare gli aggiornamenti automatici, così da non dover effettuare ogni volte l’operazione in automatico.
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Non utilizzare il sistema di completamento automatico delle URL, ma digitarle sempre a mano, per evirare di finire in siti di phishing. Inoltre, va ribadito, vanno utilizzate password complesse e univoche: lettere, numeri e caratteri speciali, di almeno 15 caratteri, senza informazioni personali facilmente ritrovabili (nomi figli, mogli, anno di nascita, etc). Quando è possibile, infine, utilizzare il sistema di autenticazione a due fattori.