Thomas Pesquet è un ingegnere, aviatore e astronauta francese dell’Agenzia spaziale europea. Nel 2016 partecipò al suo primo volo spaziale a bordo della Stazione Spaziale Internazionale per la missione Sojuz MS-03. Ed oggi è ancora a bordo della ISS. Oltre a esserne un membro dell’equipaggio, è anche un appassionato di fotografia, e ne ha regalate alcune molto interessanti.
Una in particolare, che gira sul web in queste settimane, mostra un bagliore bluastro immediatamente al di sopra del nostro Continente. Sembrerebbe qualcosa di cui ci si potrebbe dover preoccupare, ma per fortuna pare che non sia così.
Il bagliore sarebbe infatti un evento luminoso transitorio che è facilmente osservabile dalla Stazione Spaziale Internazionale, o comunque dall’orbita terrestre, ed altro non è che un fenomeno temporalesco che si vede da lontano.
Un bagliore nello spazio: un temporale visto dall’alto
Quante volte è capitato durante un temporale, soprattutto al mare, di guardare in lontananza i fulmini che cadono nell’acqua? Il fenomeno catturato da Pesquet dalla ISS è esattamente la stessa cosa, ma vista al contrario.
La Stazione Spaziale Internazionale è una stazione spaziale in orbita terrestre bassa, dedicata alla ricerca scientifica e gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali: la statunitense NASA, la russa RKA, l’europea ESA, la giapponese JAXA e la canadese CSA-ASC.
Quel bagliore infatti, non è nulla di particolarmente preoccupante, anzi è un fenomeno assolutamente spettacolare: sono fulmini presenti nell’atmosfera superiore del nostro pianeta a causarlo, anche se è molto raro e particolarmente difficile da immortalare.
Di solito, questo tipo di fenomeno è più facile da catturare nella zona equatoriale del nostro Pianeta, perché in quella zona i temporali sono più frequenti, ma è possibile anche che si verifichino anche in altre zone della Terra.
La Stazione Spaziale Internazionale è più vicina di quanto si possa pensare… orbita attorno alla Terra ad una distanza di soli 400 km! La stazione orbita attorno alla Terra a 28.800 km/h e impiega solo 90 minuti ad effettuare un giro completo.
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Questo tipo di fenomeno non è inusuale dunque, e soprattutto non è di adesso il suo avvistamento. Sono infatti decenni che vengono studiati, anche se i mezzi di qualche decennio fa non consentivano di prendere coscienza della loro reale esistenza dato che apparivano e scomparivano con una velocità impressionante.
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Per un periodo di tempo dunque sono stati considerati quasi una leggenda, fino a che non è stato possibile vederli a occhio nudo e poterli quindi documentare senza ombra di dubbio.