Se non si può parlare di rivoluzione poco ci manca, e ci riferiamo alla decisione della Tesla, l’azienda di Elon Musk, leader mondiale delle auto elettriche, di trasferire la sua storica sede di Palo Alto, in California.
Attenzione, il miliardario e visionario sudafricano non lascerà gli Stati Uniti, ma semplicemente ha deciso di trasferirsi dallo stato di Los Angeles più in giù, precisamente in Texas, lungo il confine con il Messico. Ad annunciarlo è stato lo stesso numero uno dell’azienda, che durante l’assemblea degli azionisti ha lasciato tutti di stucco spiegando “Tesla sposterà il suo quartier generale di Palo Alto, in California al Texas”, poi poi aggiungere che la sede californiana si è di fatto “inceppata”, anche se senza specificare meglio, e raccontare che “ad Austin (la sede nuova in Texas appunto ndr) la nostra fabbrica è a cinque minuti dall’aeroporto, a 15 minuti dal centro”.
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Quindi il miliardario africano ha voluto rassicurare tutti gli azionisti presenti spiegando che “continueremo ad espandere le nostre attività in California”. Ad Austin sorgerà quindi lo stabilimento chiave per lo sviluppo della Tesla, e di fatto la nuova sede è stata scelta in quanto Musk intende riunire sotto un unico tetto la progettazione e la produzione, così come già fanno tutte le grandi aziende automobilistiche al mondo. Secondo Repubblica, inoltre, Musk si sarebbe accorto che “una macchina non è un cellulare e che non è possibile fare come fa la Apple lasciando il cuore dell’azienda in California e la produzione in Cina”, ed è per questo che lo spostamento di sede da Palo Alto “è molto più che un simbolo. E’ la chiave di volta dello sviluppo futuro della Tesla”.
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Non va infatti dimenticato che Tesla sta aprendo una mega fabbrica a Shanghai, in Cina, con l’obiettivo di produrre mezzo milione di auto in un anno. Si tratterà del primo stabilimento fuori dagli Stati Uniti e che punta ad aggirare i famosi dazi commerciali della guerra fra Cina e Usa, e a lanciare una nuova sfida globale. Sarà il più grande investimento all’estero per Tesla, che consentirà un accesso diretto a quello che al momento è il più grande mercato di veicoli elettrici al mondo. Secondo Repubblica questo investimento cinese “rischia di essere un punto di non ritorno per tutta l’industria”, in quanto la Cina richiede a tutte le aziende straniere la creazione di joint venture con imprese nazionali quando si stabilisce una produzione nei suoi confini, e ciò implica ovviamente la condivisione di profitti e tecnologia. E se ha deciso di farlo Tesla, che di fatto è uno dei più grandi simboli del made in Usa, allora si tratta davvero di una rivoluzione…
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