L’agenzia spaziale degli Stati Uniti, la Nasa, e quella europea, la Esa, sono pronte ad una missione congiunta per esplorare Europa, la luna di Giove ricca di acqua.
Si tratta di uno dei luoghi più enigmatici dello spazio vicino alla Terra, nonché uno dei pochi mondi oceanici del sistema solare, e gli scienziati delle due agenzie proveranno a carpirne tutti i segreti. Secondo gli esperti americani ee europei potrebbero infatti esservi delle forme di vita “aliene” su Europa, quella che è la quarta luna di Giove. “Europa è fantastica. Rispetto a qualsiasi parte del sistema solare, al di fuori della Terra, ha il maggior potenziale, credo, per il mantenimento di un ambiente abitabile che potrebbe supportare la vita microbica”, ha spiegato senza troppi giri di parole Michael Bland, scienziato spaziale dell’US Geological Survey a Flagstaff, in Arizona.
NASA ED ESA INSIEME PER ESPLORARE EUROPA, LA LUNA DI GIOVE: CI SARA’ VITA?
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Secondo Bland le condizioni geologiche di Europa permetterebbero la presenza di vita sulla stessa luna, così come spiegato durante una conferenza avvenuta lunedì, e tenutasi assieme alla scienziata del Jet Propulsion Laboratory della NASA Catherine Elder. L’oceano di Europa si trova all’incirca sotto 10 miglia (16 chilometri) di ghiaccio, ma questo, secondo gli scienziati, non significa che al suo interno non si possano trovare creature viventi. All’interno della Luna vi sarebbero infatti delle forze di marea che genererebbero calore, e che potrebbero penetrare proprio nell’oceano con delle eruzioni. Queste fessure vulcaniche potrebbero quindi di fatto permettere la vita nonostante l’ambiente ostile, ed è per questo che la Nasa e l’Esa sono pronte ad una missione esplorativa.
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La missione Europa Clipper è prevista per il 2024, e “valuterà l’abitabilità di Europa e come potremmo essere in grado di utilizzare queste indagini per altri mondi oceanici, pensando anche al potenziale della vita”, ha spiegato Kathleen Craft, planetologa presso il Laboratorio di fisica applicata della Johns Hopkins University di Baltimora. Nello spazio verrà lanciato un orbiter grosso come un’automobile con pannelli solari dispiegati su ogni lato, e grazie a varie tecnologie all’avanguardia studierà la struttura della luna, compresa la misurazione dello spessore del suo “guscio” di ghiaccio, nonché la profondità dell’oceano che vi si cela sotto. Si cercherà poi di raccogliere dei campioni, comprese gocce dello stesso oceano, che una volta analizzate daranno forse agli scienziati le risposte alle domande. In ogni caso non si tratterà di una missione semplice, così come fatto capire da Curt Niebur, scienziato capo della NASA per i programmi di volo di scienze planetarie e scienziato del programma Europa Clipper, che ha parlato di “ambiente completamente alieno”.