Come sempre accade in queste rare occasioni, il down di un social fa guadagnare utenti ad un altro. Il proverbiale Mors tua, vita mea ha colpito ancora e, questa volta, i numeri del passaggio sono spaventosi.
Stiamo parlando ovviamente dell’ormai leggendario down di WhatsApp – insieme e Facebook e Instagram. Un blackout di cui tutti si sono accorti perché durato ben più del solito, toccando qualche ora di inutilizzo. Periodo nel quale gli utenti, orfani del servizio di IM più famoso e utilizzato al mondo, hanno cercato una valida alternativa per continuare a tenersi in contatto con i propri amici, partner, parenti e familiari.
E, come in ogni situazione analoga, il boom di utilizzi delle app alternative c’è stato e si è fatto sentire. Tant’è che Twitter ha condiviso un tweet nel quale saluta “letteralmente chiunque“, rifugiatosi sul social cinguettante. Lo stesso per Telegram, servizio di messaggistica istantanea concorrente di WhatsApp, che ha visto il suo numero di utenti utilizzatori schizzare verso le stelle.
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Per la precisione parliamo di ben 70 milioni di utenti “rifugiati” verso le lande dell’app russa. Sono bastate 6 ore per generare questi incredibili dati e picchi di utilizzo che, inaspettatamente, Telegram si è trovata a dover gestire. Tanto che, in alcuni casi, sono stati notati dei rallentamenti nell’invio dei messaggi, proprio perché i suoi server, spremuti all’osso, hanno dovuto gestire una mole spaventosa di utenza all’improvviso.
Ora la domanda, come sempre, è se questi utenti continueranno ad utilizzare il servizio di messaggistica istantanea russo nato dalla mente di Pavel Durov o, ora che la situazione di emergenza è rientrata, torneranno ad abbracciare WhatsApp. Ovviamente un quesito al quale non possiamo dare una risposta, quel che possiamo fare è attendere e vedere, nel tempo, come si evolverà la cosa.
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Di certo il down dei server di Facebook ha solo e soltanto giovato ai suoi concorrenti, su tutti Telegram, un servizio di altissimo livello, costantemente aggiornato con novità e funzioni che vanno ben al di là del “compitino” che WhatsApp porta a termine da diversi anni a questa parte. “Non vi deluderemo come gli altri“, la promessa di Telegram, che strizza l’occhio al guasto di WhatsApp e spera di aver guadagnato una bella fetta di utenza.
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