C’è chi le combatte bandendole dal primo paese, e chi gli apre le porte. Le cryptovalute generano stato d’animo diametralmente opposto. Per la Cina una minaccia, per gli Stati Uniti un’importante opportunità di sviluppo da cogliere.
A Miami, per esempio, il sindaco Suarez da tempo ha caldeggiato quelle valute virtuali che costituiscono una rappresentazione digitale di valore e vengono utilizzate come mezzo di scambio o detenuta a scopo di investimento. Bitcoin naturalmente.
Suarez ha una fiducia cieca nelle crypto, un accanito sostenitore delle valute digitali nonché titolare di Bitcoin ed Ethereum. Ha in mente anche di pagare in BTC i lavoratori governativi e municipali e di trasformare Miami in un hub per il mining da alimentare con una centrale nucleare locale.
L’idea nobile, secondo il Washington Post, è il sottoprodotto di una cooperazione con CityCoins, un protocollo non profit e opensource che consentirà ai cittadini di Miami di detenere e scambiare criptovalute che rappresentano una partecipazione in un comune. Eseguendo il software sui loro personal computer, gli utenti di CityCoins conierebbero nuovi token e guadagnerebbe una percentuale della criptovaluta che creano. Un programma per computer assegna automaticamente il 30 percento della valuta a una città selezionata, mentre gli utenti ottengono il restante 70 percento.
Da quando CityCoins ha presentato “MiamiCoin“, lo scorso agosto, il protocollo ha inviato circa 7,1 milioni di dollari nel centro più importante della Florida, e i commissari della città stanno accettando le donazioni dal 13 settembre.
L’ambizioso programma di Francis Suarez è solo all’inizio, ma il Sindaco di Miami stima che lo sforzo potrebbe generare fino a 60 milioni per il prossimo anno, il piano perfetto per “rivoluzionare” il modo in cui la città finanzia programmi che affrontano la povertà e altri problemi della società. “Quando si pensa alla possibilità di poter gestire un governo senza che i cittadini debbano pagare le tasse. È incredibile”, ha detto Suarez, aggiungendo che la partnership crea una “contronarrazione” all’idea che i programmi cittadini richiedano l’aumento delle tasse o la “filantropia del settore privato”.
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A proposito di tasse. A Miami si potranno pagare con le criptovalute, bitcoin ovviamente. Le parole d’estate vengono suffragate in autunno: a ottobre, infatti, via alle procedure legali per trasformare Miami nella prima grande città statunitense che accetta BTC come pagamento delle tasse locali: nella proposta, è al vaglio anche la possibilità di pagare i dipendenti in BTC.
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CityCoins si adatta perfettamente alla direzione generale di Suarez a Miami, come un ambiente favorevole per gli affari, che accoglie le aziende tecnologiche che vogliono beneficiare del clima caldo e delle tasse statali basse. Il sindaco dice che sta discutendo con le compagnie minerarie sulla creazione di operazioni vicino a una centrale elettrica del sud della Florida e alla fine vuole cambiare il nome della città da una destinazione di viaggio a un centro tecnologico.
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