Per ora è solo una versione beta, che Google sta sviluppando per migliorare ulteriormente Meet, un’applicazione di teleconferenza sviluppata da Big G e letteralmente esplosa durante il lockdown e la pandemia da Coronavirus, a tal punto da diventare l’app più utilizzata nel settore, più di Zoom. Insieme a Google Chat costituisce una delle due nuove versioni di Google Hangouts.
Inizialmente servizio di esclusivo uso commerciale, Google Meet sta spopolando nel settore, da qui la voglia del colosso di Mountain View di apportare una interessante novità: l’opzione per assegnare un nome alle chat dal vivo, con tanto di traduzione audio.
L’opzione “didascalie” in tempo reale è stata aggiunta nella nuova versione beta del software di chat video, traduce ciò che dicono gli utenti simultaneamente, in una lingua diversa da quella che parlano, una sorta di sottotitoli.
Google Meet, una feature ancora per pochi. A quando l’italiano?
Con questa funzione, le parole pronunciate vengono prima trascritte nella lingua originale, poi la traduzione in inglese sfruttando Google Translate, rendendo le video-call certamente più efficaci. La feature è disponibile solo con i piani Google Workspace Business Plus, Enterprise Standard, Enterprise Plus, Education Plus e Teaching & Learning Upgrade. Per abilitare queste traduzioni automatiche, gli interessanti devono attivarle attraverso un percorso semplice: ‘Impostazioni’ e la scelta dell’inglese come lingua principale. “Le didascalie aiutano le call via Google Meet ad essere più agevoli e inclusive, rimuovendo la barriera della lingua a favore della collaborazione” assicurano da Mountain View.
Già l’anno scorso, Google ha già aggiunto un’opzione di sottotitoli in tempo reale all’app di traduzione, che consente agli utenti di registrare istantaneamente l’audio, simultaneamente tradotto. Inoltre, su Chrome, Google ha come traduzione dal vivo una caratteristica aggiunta: si cancella l’audio di video che giocano nel browser e può quindi essere sottotitolato.
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Peccato che feature non riguarda da vicino il Belpaese. Nel senso, Il gigante della tecnologia statunitense non ha menzionato l’eventuale integrazione di altri idiomi per la traduzione dall’inglese, come l’italiano, né quando prevede di rendere disponibile la funzione fuori dalla fase beta. Ma è plausibile che la lingua inglese verrà presto ampliata, allargando gli orizzonti anche con l’utilizzo dell’italiano.
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L’uso di Meet è cresciuto in maniera esponaziale durante il lockdown, con la cifra considerevole di 100 milioni di utenti al giorno che accedono a Meet. Fino a maggio 2020, era necessario un account G Suite per avviare e ospitare una videoconferenza su Meet, ma con una crescente domanda di videoconferenze a causa del Covid-19, Google ha implementato l’accesso gratuito a Meet anche per i titolari di account per consumatori. Il direttore della gestione dei prodotti di Google ha raccomandato ai consumatori di utilizzare Meet piuttosto che Hangouts. Meet, infatti, consente di fare videoconferenze innanzitutto gratuite (per un certo numero di ore), con un host (colui che crea la video call) e fino a 100 partecipanti, che salgono addirittura a 250 per gli utenti di G Suite. Le call non possono essere registrate e archiviate.