Lo spettro di una nuova massiccia violazione della privacy all’orizzonte dopo la notizia delle ultime ore circa il fatto che ben 3.8 miliardi di dati di utenti sarebbero in vendita sul dark web: ecco cosa sta accadendo.
Negli scorsi mesi era stata pubblicata la notizia, poi risultata falsa, del furto massiccio di dati di utenti. In quel caso gli esperti di cybersecurity si erano affrettati a dire che nessuna violazione era stata effettuata, facendo sapere: “Non c’è stata alcuna violazione di Clubhouse (il social network che si è diffuso in particolare nell’ultimo anno ndr). Esistono una serie di bot che generano miliardi di numeri di telefono casuali”.
DATI CLUBHOUSE E FACEBOOK RUBATI: ECCO COSA STA ACCEDENDO
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“Nel caso in cui – si leggeva ancora – uno di questi numeri casuali esista sulla nostra piattaforma a causa di una coincidenza matematica, l’API di Clubhouse non restituisce alcuna informazione identificabile dall’utente”. Alla fine però, sembrerebbe essere accaduto realmente, e in un post che è comparso sul famoso dark web, sono stati messi in vendita miliardi di dati riguardanti utenti di Clubhouse e Facebook in particolare. Secondo quanto spiegato dall’autore dello stesso post pubblicato, per vendere l’intero database si chiede in cambio una cifra da 100mila dollari, ma nel contempo lo stesso si dice disposto a “spacchettare” l’archivio, vendendolo quindi solo in varie parti frammentate e ovviamente meno costose. Il post a cui si fa riferimento è comparso nell’internet “oscuro” il 4 settembre scorso, e riporterebbe informazioni anche su alcuni utenti che non hanno account su Clubhouse ma il contatto è comunque presente nella rubrica di un utente che si è registrato allo stesso social.
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Di conseguenza si tratterebbe di una quantità di dati davvero impressionante, una vera e propria “miniera d’oro per i truffatori”, secondo quanto sostiene il senior information e security researcher di CyberNews Mantas Sasnauskas. Di fatto chi acquista questi dati, sempre secondo Sasnauskas, avrebbe accesso ad una serie di informazioni preziose come ad esempio i nomi utente, il paese di registrazione del numero di telefono, il numero di contatti a cui sono legati su Clubhouse e Facebook, e ciò permetterebbe una proliferazione delle truffe personalizzate. “La gente condivide troppo le proprie informazioni sui social media – ha aggiunto l’esperto di cybersecurity – questo potrebbe ispirare i truffatori nella scelta del vettore da impiegare per eseguire le loro truffe con successo, con le informazioni che hanno appreso dal loro account di Facebook”. Stando a quanto spiegato da CyberNews, al momento il database non sarebbe stato ancora venduto a nessuno, e sarebbe ancora alla ricerca di acquirenti.