WhatsApp tenta di convincere gli utenti ad utilizzare il suo sistema di pagamento. E per farlo non ricorre a spot pubblicitari o a guerriglia marketing, ma… pagandoli.
L’app di messaggistica istantanea del gruppo Facebook non si ferma più. Tra le numerose novità introdotte nel corso del 2021 ce n’è una che, probabilmente, è la più interessante – ma anche quella passata maggiormente in sordina. Stiamo parlando di WhatsApp Pay, funzione che permette di pagare e scambiarsi denaro utilizzando la sola applicazione. Per ora il servizio è disponibile solo in India e Brasile in una versione beta dell’app, la 2.21.20.3.
L’arrivo di WhatsApp Pay negli scorsi mesi ha rimescolato le carte in tavola per quanto riguarda i servizi di pagamento e scambio di denaro online. La base di utenza che può vantare l’app di IM del gruppo Facebook è unica al mondo e supera abbondantemente il miliardo di utenti. Un potenziale incredibile che, se dovesse funzionare, decreterebbe WhatsApp Pay tra i metodi di scambio denaro e acquisto più utilizzati al mondo.
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WhatsApp Pay: il cashback per convincere gli utenti indiani a utilizzare la funzione, ecco come ottenerlo
Oggi, come ci informano i colleghi di WABetaInfo, sempre attenti alle novità e ai cambiamenti di WhatsApp, l’app è pronta a integrare una funzione atta ad incentivare l’uso di WhatsApp Pay… ovvero il cashback. Un piccolo premio in denaro che verrà conferito nel momento del primo pagamento sfruttando la nuova feature di WhatsApp. Tecnicamente, entro le 48 ore successive al pagamento, l’utente riceverà indietro una parte della somma spesa. Un’opera di convincimento che potrebbe portare molti a provare la nuova funzione di WhatsApp e, chissà, utilizzarla anche in futuro come metodo principale di pagamento e scambio denaro.
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Attualmente il cashback di WhatsApp Pay è in fase di test in India ed è valido solo per determinati pagamenti, tra cui gli UPI (Unified Payments Interface) presenti nel paese asiatico per le transazioni interbancarie. Il prossimo della lista sarà sicuramente il Brasile – dopo l’esperimento nel continente asiatico – e, successivamente, potrebbe giungere nella beta globale e infine nell’app per Android e dispositivi iOS.