Se sarà la volta buona e non ci saranno ulteriori ritardi, lo scopriremo solo vivendo. Fatto sta che la rivoluzione da digitale terrestre sembra (ri)partita.
“Dal 20 ottobre i televisori o i decoder che non ricevono i canali in alta definizione HD potranno continuare temporaneamente a ricevere Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai News 24. Per ricevere gli altri canali Rai sarà necessario avere un televisore o un decoder in alta definizione HD”. Alla nota ufficiale governativa, è seguita quella RAI. Che conferma: “Il cambiamento rientra nel quadro della normativa che prevede la cessione della banda dei 700 MHz alla connettività mobile 5G – si legge in uno stralcio di una nota ufficiale – si tratta di un passaggio che coinvolge tutta Europa e che non può essere rimandato”.
Ora tocca a Mediaset. Anche l’azienda milanese, controllata dalla holding Gruppo Mediaset, attiva nell’ambito dei media e della comunicazione, specializzata primariamente nella produzione e distribuzione televisiva in chiaro e a pagamento su più piattaforme, il secondo polo televisivo in Italia, cambierà. Che fa rima con adeguerà al nuovo percorso che porterà lo switch definitivo, questa volta, nel 2023.
Le scelte di Mediaset: i canali che passeranno all’MPEG 4
A differenza della RAI, che spegnerà 9 canali (Rai 4, Rai 5, Rai Movie, Rai Premium, Rai Gulp, Rai Yoyo, Rai Storia, Rai Sport+ HD, Rai Scuola), Mediaset inizierà con sei canali, “specializzati” e non generalisti, in modo tale da capire come si evolve la situazione e permettere ai “ritardatari” di continuare a vedere i canali più importanti di Mediaset, anche durante la rivoluzione del digitale terrestre che porterà l’avvento dell’ormai famigerato DVB-T2.
I sei canali di Mediaset in questione, che dal 20 ottobre saranno trasmessi solo in MPEG4 pur mantenendo l’ordine di LCN (acronimo di logical channel numbering, una numerazione soggetta ad una specifica disciplina, ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177) sono: TGCom24, Italia 2, Boing Plus, Radio 105, R101 TV e Virgin Radio TV.
Oltre ai canali principali, anche canali come La 5 e IRIS resteranno ancora con il vetusto MPEG, ma questa scelta di Mediaset può essere inserita in un piano marketing ben definito da parte dell’emittente milanese, che nulla ha a che fare con la corsa al digitale terrestre di seconda generazione.
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Si riparte, dunque, dopo i noti problemi che hanno fatto slittare gli iniziali programma di un passaggio definitivo al MPEG-4 inizialmente previsto per lo scorso settembre e lo switch definitivo programmato a giugno 2022, prima del rinvio a fine anno. Il 20 ottobre si capirà se la rivoluzione da digitale terrestre, parte seconda, potrà veramente partire.
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Nel frattempo si sono due bonus TV governativi da poter sfruttare: il primo è riservato a chi ha un determinato (basso e veramente per pochi) iSEE, il secondo è per tutti e permette di risparmiare 50 euro, portando il vecchio decoder/televisore al momento dell’acquisto di uno nuovo.