Marte trema. La sonda Insight ha registrato negli ultimi trenta giorni i tre sismi di maggior impatto sul Pianeta Rosso.
Che Marte non fosse un pianeta ospitale lo sappiamo da parecchio tempo. Ma ciò che la sonda Insight ha condiviso con noi terrestri negli ultimi giorni è qualcosa che oltre ogni più devastante ipotesi. Sono infatti stati inviati sulla Terra i report che raccontano la situazione sismica del Pianeta Rosso. Un pianeta che trema, e trema forte.
La sonda Insight è ancora protagonista di informazioni fondamentali per l’esplorazione attuale e futura del pianeta. Questa volta, dopo aver “spolverato” i suoi pannelli solari – necessari per mantenerlo in vita -, ha condiviso con gli scienziati della NASA documentazione che fa riferimento ad eventi sismologici di Marte. Nello specifico sono due le scosse di magnitudo 4.2 e 4.1 avvenute lo scorso 25 agosto. Due terremoti di portata non devastante, ma sicuramente importante.
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Tre scosse in trenta giorni: cosa succede sul Pianeta Rosso?
Una terza scossa è stata poi registrata circa tre settimane dopo, il 18 settembre. La magnitudo, questa volta, è arrivata a 4.2, con una durata di circa un’ora e mezza. A comunicare i dati raccolti dalla sonda la NASA, intervenuta sul blog dedicato alla missione di Insight – la sonda lanciata nel 2018 e ormai su Marte da più di mille giorni.
Ad oggi si sta studiando l’esatta posizione di origine delle scosse registrate da Insight. Per ora gli scienziati si stanno focalizzando sulle scosse avvenute lo scorso 25 agosto, fenomeni avvenuti a diversi chilometri di distanza dalla sonda. In entrambi i casi si tratta di eventi particolarmente remoti per essere analizzati nel dettaglio, ma che sicuramente non sono stati generato nella regione Cerberus Fossae – come altri terremoti precedenti.
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Il primo, distante 8.500 chilometri, è stato un evento sismico caratterizzato da vibrazioni lente e costanti, a bassa frequenza. Per quanto riguarda la scossa di magnitudo 4.1 le vibrazioni, più veloci, erano a soli 925 chilometri di distanza da Insight. Un passo in avanti rispetto alla conoscenza del Pianeta Rosso grazie ai dati che presto verranno analizzati nel dettaglio dagli scienziati e dalle equipe della NASA.