TikTok continua a essere dentro l’occhio del ciclone, a causa della mancanza di controlli circa l’età dei suoi iscritti. E’ fin troppo semplice infatti iscriversi al social cinese pur dichiarando di avere appena 13 anni.
Per questo motivo, il Garante della Privacy in Italia è sul piede di guerra e deciso a intervenire per tutelare i minori, anche se sta incontrando non pochi ostacoli.
Il primo è costituito dalle autorità irlandesi, dove TikTok ha stabilito la sua sede europea, che stando ai regolamenti UE sulla privacy sono i diretti responsabili della Big Tech.
TikTok, le autorità irlandesi bloccano quelle italiane in UE
In sostanza, succede che il Garante per la Privacy italiano ha aperto uno grosso, pesantissimo fascicolo relativo alle violazioni nei confronti dei minori da parte del social cinese. Solo che non può agire direttamente in quanto, per la normativa UE, le nazioni dove sono stabilite le sedi europee delle grandi aziende internazionali ne sono direttamente responsabili.
Quindi l’Italia non può intraprendere alcuna azione legale fino a quando l’autorità Garante della Privacy in questo caso irlandese non avrà esaminato il fascicolo ed avrà dato il via libera a procedere.
Il casus belli è ovviamente la sicurezza dei dati dei bambini iscritti a TikTok, che secondo quanto si legge nell’informativa ufficiale del social «saranno trasferiti e archiviati in una destinazione al di fuori dello Spazio Economico Europeo». Spazio che finora è rimasto nel limbo: nessuno sa cosa o dove sia.
Peraltro, la preoccupazione rispetto all’operato di Byte Dance, la società irlandese di controllo di TikTok, viene dal fatto che un terzo delle sue azioni siano detenute dal governo di Pechino.
Come non bastasse, sembra che le sanzioni comminate dall’autorità irlandese a social come Twitter e WhatsApp siano risultate ben poco ingenti rispetto alle violazioni per cui erano state date, e da parte dell’Irish Council on Civil Liberties è arrivato un preoccupante rapporto in cui è evidente che il 98% dei casi europei riferiti all’autorità irlandese sia rimasto irrisolto.
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Nello specifico, inoltre, mesi fa il Garante della Privacy di Roma ha inoltrato in Irlanda un dossier relativo a una serie di accuse contro TikTok, ma ad oggi ancora di questo dossier non si sa nulla e non sono state prese decisioni in merito.
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La sede irlandese di TikTok è stata stabilita in un ufficio al porto di Dublino. Neanche a farlo apposta, la Data Protection Commission di Dublino è stata ribattezzata “porto delle nebbie” digitale a causa della poca chiarezza e delle mancate risposte alle lamentele esposte dagli altri Stati.