Lo chiamano Woz. The Wizard of Woz. Un informatico e inventore statunitense, di origini ucraine e polacche. È conosciuto come uno dei padri del personal computer: Stephen Gary Wozniak, un tempo uno dei co-fondatori di Apple, oggi a capo di una startup che vuole istituire le pulizie spaziali.
Un lancio su twitter, la voglia di stupire ancora portando scompiglio in un nuovo settore: lo sforzo di lunga data per ripulire la pericolosa spazzatura spaziale. Nasce con queste intenzioni la Privateer Space.
Steve Wozniak vuole creare una società spaziale privata “diversa dalle altre”, per ora misteriosa in quanto in modalità invisibile, ma da uno che vanta un patrimonio netto dichiarato di 100 milioni di dollari, e con quel passato, ci si possono aspettare solo grandi cose.
Un trailer che incuriosisce ma non dice molti. Gli indizi però ci sono tutti
Il trailer postato su twitter ha lo scopo di impressionare, in primis. Un narratore riassume audacemente la visione dell’azienda tra abbaglianti immagini stock di voli spaziali e cambiamenti climatici.
“Questa non è una gara – si dice nel video – non è una competizione. O un gioco. Non siamo una persona, un’azienda, una nazione. Siamo un pianeta“. Senza dire una parola degli obiettivi dell’azienda, il video crea interazioni, e tanta, tanta curiosità.
L’Independent riferisce che almeno una persona Apple sarà a bordo. “La società è stata fondata insieme ad Alex Fielding, che era un membro del primo team di iMac e ha fondato Wheels of Zeus nel 2002“, assicura il quotidiano britannico, riferendosi a un’azienda che produceva localizzatori wireless.
Il ticket azionario WOZX, quotato per la prima volta nel 2020, si riferisce a una società di criptovalute (Efforce) in cui è coinvolto anche Wozniak. Ma anche il portale di Privateer Space non dice molto, rafforzando quell’alone di mistero che ruota attorno a Woz.
L’entrata in scena di Wozniak nel settore dei detriti orbitali è molto interessante, comunque, poiché aziende come SpaceX e Amazon stanno pianificando di lanciare migliaia di satelliti per costellazioni a banda larga.
Sebbene il piano sia aumentare la disponibilità di Internet nelle aree remote, lo svantaggio inevitabile è un aumento del rischio di collisioni satellitari, senza dimenticare il pericolosissimo inquinamento del cielo.
Ad agosto, un importante esperto spaziale europeo di detriti spaziali, Hugh Lewis, capo dell’Astronautics Research Group presso l’Università di Southampton, Regno Unito, ha osservato che oltre la metà degli “incontri ravvicinati” o del “forte rischio collisione tra i satelliti” è dovuta a Starlink di SpaceX.
Sempre ad agosto, un altro indizio su ciò che sta preparando Woz. Un comunicato stampa da Desktop Metal, azienda del Massachusetts attiva nel settore della stampa 3D, in cui Privateer Space viene definita “una nuova società satellitare focalizzata sul monitoraggio e la pulizia di oggetti nello spazio” e lo stesso Woz riferisce in qualità di fondatore che le tecnologie acquisite dalla company consentiranno al suo team di “aprire la strada alla progettazione e al lancio” di un non meglio precisato satellite”.
Con oltre 20.000 pezzi di spazzatura spaziale in orbita accumulati dall’inizio dei lanci nel 1957, Gizmodo sottolinea che quello dei rifiuti spaziali è un problema crescente che richiederà una soluzione enorme. Magari la troverà proprio Steve Wozniak, The Wizard of Woz.