“Non voglio mica la luna”… cantava Fiordaliso all’inizio degli Anni Ottanta. Una canzone che probabilmente non piacerebbe a Elon Musk, tycoon di colossi come Tesla e SpaceX.
Il miliardario visionario e innovatore infatti vuole, sempre vuole, fortissimamente vuole la Luna, e per averla deve vincere la gara per l’assegnazione dell’appalto per la realizzazione del primo lander lunare che riporterà, dopo tanto tempo, l’uomo sulla luna.
Ma ci sono alcuni ostacoli da superare. Ostacoli che portano il nome di Blue Origin, “rivale” storico di SpaceX, e altre società come Dynetics, Lockheed Martin, e Northrop Grumman, che corrono al passo di SpaceX per l’assegnazione dello stesso appalto.
SpaceX e Blue Origin: chi si aggiudicherà il programma Artemis
Il programma Artemis è un programma di volo spaziale con equipaggio in corso portato avanti dalla NASA, da partner internazionali come l’ESA, la JAXA e la Canadian Space Agency (CSA) con l’obiettivo di far sbarcare “la prima donna e il prossimo uomo” sulla Luna, in particolare nella regione del polo sud lunare, entro il 2024.
Secondo la NASA Artemis sarà il prossimo passo verso l’obiettivo a lungo termine di stabilire una presenza autosufficiente sulla Luna, gettare le basi per le società private per costruire un’economia lunare e infine mandare gli umani su Marte.
Per questo le società private come SpaceX e Blue Origin tengono tanto a questo progetto: sarà una pietra miliare nella storia e anche una fonte a dir poco inesauribile di guadagni. Ma ci sono degli step intermedi da superare, prima di potersi aggiudicare il progetto di costruzione del nuovo lander.
La NASA, in questo senso, ha contattato le cinque compagnie private dividendo, in parti non uguali, un finanziamento di 146 milioni di dollari per portare avanti e completare la fase progettuale del concept della futura missione lunare. A Blue Origin sono andati 25,6 milioni di dollari, a Dynetics 40,8 milioni, Lockheed Martin ha ricevuto 35,2 milioni. Northrop ne ha avuti 34,8 milioni. E SpaceX in tutto questo? Ne ha ricevuti solo 9,4… ma non fa la parte della Cenerentola in tutto questo.
SpaceX è infatti probabilmente la più “ricca” delle 5 compagnie e già possiede moltissimi strumenti che gli consentiranno di realizzare il concept richiesto con meno sforzo economico. Elon Musk sa il fatto suo, e i suoi tecnici non sono da meno.
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Dalla Nasa arriva la specifica sulla finalità di questi finanziamenti: «Questa opportunità è distinta dalla missione dimostrativa di atterraggio lunare con equipaggio assegnata nell’ambito dell’appalto NextSTEP-2 Appendice H, che servirà come prova per l’architettura Artemis”. In questo caso verranno svolti lavori progettuali per la definizione di strategie da adottare nel corso degli anni e per soddisfare i requisiti “per una futura richiesta da parte della NASA di fornire un regolare trasporto di astronauti dall’orbita lunare alla superficie della Luna».
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Quindi le 5 compagnie dovranno presentare dei progetti dettagliati sui loro lander lunari che dovranno risultare sostenibili, dovranno proporre metodologie sulla riduzione dei rischi e si dovranno comunque interfacciare con la NASA, in maniera costante, circa la fattibilità delle soluzioni di allunaggio. Tutti questi dati, parallelamente, serviranno anche per costruire un progetto che porterà l’uomo su Marte.