Die hard. La Stazione Spaziale Internazionale è dura a morire. Sembrava finita dove le allarmanti notizie giunte proprio dalla Russia riguardo la storica struttura dedicata alla ricerca scientifica e gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali: la statunitense NASA, la russa RKA, l’europea ESA (con tutte le agenzie spaziali correlate), la giapponese JAXA e la canadese CSA-ASC. Già, sembrava.
Niente pensionamento, dunque, per la Stazione Spaziale, proprio dalla stampa russa arrivano notizie più confortanti. La Commissione di sicurezza dei paesi partecipanti al progetto, infatti, ha deciso di andare avanti nonostante una struttura obsoleta e piena di crepe preoccupanti, raccomandando ai governi dei rispettivi paesi di estendere l’operazione dell’ISS dopo il 2024,
Lo ha rivelato RIA Novosti, il servizio stampa di Roscosmos. “La discussione delle questioni relative all’estensione dell’operazione della ISS si è svolta durante riunione della commissione per la sicurezza, da remoto – si legge proprio sul servizio di stampa Roscosmos – i membri della commissione – hanno discusso sullo stato attuale della stazione e sono giunti a un parere comune: con una costante e corretta manutenzione dell’ISS basterà per svolgere i compiti ad essa assegnati in orbita, anche dopo il 2024”.
ISS, i problemi maggiori sono per il segmento russo. Il piano
Attualmente, la scadenza per il completamento dell’operazione della stazione è il 2024, ma dopo il pessimismo dei giorni scorsi, si fa largo l’ottimismo sul prolungamento dell’operatività almeno fino al 2028, eventualmente fino al 2032.
Il vicedirettore generale per la cooperazione internazionale di Roscosmos, Sergei Savelyev, ha dichiarato in precedenza a RIA Novosti che il direttore generale della società Dmitry Rogozin e il capo della NASA Bill Nelson possono discutere le questioni relative all’estensione del funzionamento della ISS il prossimo ottobre, quando è in programma un altro incontro, in una riunione prevista negli Emirati Arabi per discutere più nel dettaglio le azioni da intraprendere. In generale, sembra che i moduli russi saranno quelli più soggetti a problemi. Già da tempo ci sono alcune perdite d’aria che affliggono il modulo Zvezda che sembrano molto complicate da riparare.
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La Russia, dunque, c’è. E potrebbe pensare di lanciare in orbita una nuova stazione spaziale nazionale, sempre all’insegna della Stazione Spaziale Internazionale, continuando a gestire il segmento russo della ISS, per almeno altri due anni. Anche se preoccupa un po’ la cifra stimata, 10-15 miliardi di rubli. Per questo Soloviev ha esortato a riconsiderare i tempi dell’ulteriore partecipazione della Russia al progetto ISS e a concentrarsi sull’attuazione del programma della stazione orbitale nazionale.
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A febbraio del 2020 la NASA ha firmato un contratto con Axiom Space per l’installazione di 3 nuovi moduli sulla ISS, con il primo previsto per il 2024. Questi moduli costituiranno il “porto” commerciale per la ISS.