Un’azienda internazionale di alta tecnologia impegnata in un’ampia gamma di programmi di difesa, sicurezza nazionale e commerciali in tutto il mondo, ha compiuto un importante passo in avanti grazie alla tecnologia, sviluppando un mirino dotato di Intelligenza artificiale che migliora la balistica e scova chi reagisce al fuoco. Sembra di vivere in un videogioco, invece è tutto vero.
lbit Systems ha annunciato la presentazione dell’ARCAS, un sistema computerizzato integrato alimentato dall’intelligenza artificiale (AI) che si interfaccia con il mirino elettro-ottico (EO) del fucile, con un oculare montato sull’elmetto e con gli assemblaggi del fucile, fornendo ai soldati un vero-time informazioni di combattimento fruibili intuitive.
ARCAS trasforma i fucili d’assalto in macchine da combattimento digitali in rete, consentendo un cambiamento radicale nella letalità, nell’efficacia della missione e nella sopravvivenza dei soldati smontati sia di giorno che di notte.
“Un altro importante tassello al servizio delle forze speciali”
ARCAS fornisce a militari e guerrieri capacità di combattimento che prima non erano disponibili per loro, tra cui: misurazione passiva della distanza, correzione balistica automatica, rilevamento di fonti di fuoco, rilevamento del movimento video, capacità di sparare dietro l’angolo e dall’anca, interfaccia con comando e controllo tattico (C2), assistenza alla navigazione, identificazione di amici o nemici, tracciamento dell’arresto e delle munizioni e azzeramento delle armi senza bisogno di fuoco vivo.
Nell’impugnatura anteriore del fucile d’assalto è integrato un piccolo computer basato sull’intelligenza artificiale, basato su un software innovativo e una vasta gamma di app. L’unità computer miniaturizzata riceve ed elabora i dati raccolti dal campo visivo del soldato, come percepito dal mirino EO, le informazioni tattiche dai sistemi C2, i dati provenienti altri utenti ARCAS e le informazioni meccaniche del fucile.
Le informazioni vengono presentate al soldato come uno strato intuitivo di realtà aumentata, sopra lo scenario che viene visto attraverso il mirino EO o l’oculare montato sull’elmetto. I soldati azionano il sistema utilizzando un pulsante joystick posizionato sull’impugnatura anteriore del fucile e un’interfaccia utente grafica che rievoca i videogame.
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Progettato con un approccio ad architettura aperta, ARCAS ha due configurazioni: può includere un mirino termico o per scarsa illuminazione come parte del sistema ed è in grado di interfacciarsi con qualsiasi mirino EO esistente, può eseguire applicazioni aggiuntive e di terze parti a seconda delle esigenze e dei requisiti operativi del cliente.
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“ARCAS è un altro importante tassello nel nostro portafoglio avanzato di soluzioni per i soldati”. Parola di Oren Sabag, Direttore Generale Elbit Systems ISTAR. “Lo sviluppo di questa nuova soluzione fa parte dei nostri continui sforzi e investimenti in ricerca e sviluppo, volti a consentire un cambio di passo nell’efficacia e nella sopravvivenza delle forze speciali”.