Apple ha perso:il giudice Yvonne Gonzalez-Rogers ha dato ragione a Epic Games che si batteva contro Apple per consentire l’uso di altri sistemi di pagamento nelle app della Mela
Era quanto richiedeva Epic Games all’inizio di questa causa, che ha dato il via alla battaglia legale contro Apple nell’agosto 2020, quando ha reso partecipi i giocatori di Fortnite su iOS e Android che, in caso di acquisto, avrebbero ricevuto uno sconto sugli acquisti nel gioco stesso, solo però se avessero utilizzato la propria piattaforma di pagamento, piuttosto che quelle di Apple e Google. Entrambe le piattaforme hanno rimosso, come c’era da aspettarselo, Fortnite dai loro app store, ed Epic ha fatto causa ad entrambe una volta scoperta la cosa. Il caso Apple è andato a processo a maggio. Ma non ne è uscita vincitrice come avrebbe voluto.
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Il giudice ha commentato : “La corte non può concludere che Apple sia un monopolista secondo le leggi antitrust federali o statali”, scrive. “Ciononostante, il processo ha dimostrato che Apple si sta impegnando in una condotta in contrasto con le leggi sulla concorrenza della California“. Ma ce n’è anche per Epic Games: “dal momento che ha violato un contratto legale con Apple, dovrà pagare all’azienda di Tim Cook il 30% dei 12 milioni di dollari incassati quando ha introdotto un sistema di pagamento alternativo sulla versione per iPhone di Fortnite” (fonte La Repubblica per le dichiarazioni). Epic Games però sembra intenzionata a ricorrere in appello, mentre Apple non ha ancora comunicato le sue intenzioni.
Ma ha lasciato scritto una nota di pensiero.
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“Oggi la Corte ha affermato ciò che abbiamo sempre saputo” – commenta Apple. “L’App Store non è in violazione della legge antitrust. Come ha riconosciuto la Corte “il successo non è illegale”. Apple affronta una concorrenza rigorosa in ogni segmento in cui operiamo, e crediamo che clienti e sviluppatori ci scelgano perché i nostri prodotti e servizi sono i migliori al mondo. Rimaniamo impegnati a garantire che l’App Store sia un mercato sicuro e affidabile che supporta una fiorente comunità di sviluppatori e più di 2,1 milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti, e dove le regole si applicano allo stesso modo per tutti”.
Quindi Apple ha tentato di uscirne pulita e con eleganza. Ha 90 giorni per sistemare le cose prima i ricevere altre limitazioni.
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